Irene di Kiev | |
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basilissa Imperatrice dell'Impero bizantino | |
In carica | 1122 ca. – 1131 |
Nascita | Kiev |
Morte | 16 novembre 1131 |
Dinastia | Rurik |
Padre | Mstislav I di Kiev |
Madre | Cristina Ingesdotter |
Consorte di | Alessio Comneno |
Figli | Maria Comnena |
Jevpraksija Mstislavna, in seguito nota come Irene di Kiev, o Dobrodeia di Kiev (in ucraino Євпраксія Мстиславна?; Kiev, XII secolo – 16 novembre 1131), è stata una principessa della Rus' e imperatrice bizantina, moglie del co-imperatore bizantino Alessio Comneno e autrice di un testo di medicina.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Kiev nei primi anni del XII secolo, Jevpraksija era la figlia di Mstislav I di Kiev e Cristina Ingesdotter di Svezia.[1] Nel 1122 o poco dopo sposò Alessio Comneno, il figlio maggiore e co-imperatore dell'imperatore bizantino Giovanni II Comneno (r. 1118–1143). Ricevette il titolo di imperatrice (basilissa) e il nome di Irene, in onore di sua suocera, l'imperatrice Irene d'Ungheria.[2] Lei e Alessio ebbero una figlia, Maria, nata intorno al 1125.[3]
Alla corte imperiale di Costantinopoli, entrò a far parte di una cerchia di intellettuali donne, in particolare la zia di Alessio, Anna Comnena, e la nobildonna Irene, nota come protettrice di astrologi e studiosi.[1] Fu incoraggiata a trovare un proprio interesse accademico, studiò diffusamente e i contemporanei scrissero di lei: "Non è nata ad Atene, ma ha appreso tutta la saggezza dei greci".[1] Lo scrittore Teodoro Balsamone sottolineò che "era affascinata dai metodi di guarigione", che ha formulato unguenti medici e ne ha descritto l'efficacia in un trattato intitolato "Unguenti" (in greco "Alimma"), che è considerato il primo trattato sulla medicina scritto da una donna. Frammenti di quest'opera sono conservati nella Biblioteca Medicea di Firenze.[1] Studiò l'antico medico Galeno e tradusse alcune delle sue opere in antico slavo orientale.[1]
Morì, per cause ignote, il 16 novembre 1131.[3] Dopo la sua morte, si presume che Alessio Comneno abbia sposato la sua successiva moglie Kata di Georgia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Natalia Pushkareva, Women in Russian History: From the Tenth to the Twentieth Century, traduzione di Eve Levin, New York and London, M.E. Sharpe, 1997, ISBN 1-56324-797-6.
- Konstantinos Varzos, Η Γενεαλογία των Κομνηνών (The Genealogy of the Komnenoi) Archiviato il 3 marzo 2021 in Internet Archive., Vol. A. Thessaloniki: Centre for Byzantine Studies, University of Thessaloniki, 1984, OCLC 834784634.
Altri progetti
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