Jacopo Mariani detto il Tordino e il Gonfia[1] (Firenze, ... – dopo il 1703) è stato un ottico italiano del XVII secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Artigiano fiorentino, tornitore di corte di Gian Gastone de' Medici, imparò il tedesco e nel 1675 fu inviato ad Augusta alla scuola del famoso orologiaio Christoph Treffler.[2][3][4]
Fu soffiatore di vetro e meccanico del Granduca di Toscana, era ritenuto tra i più bravi artefici del suo tempo. Lavorò anche per l'Accademia del Cimento. È stato spesso confuso con Ippolito Francini (1593-1653), di cui era nipote.[5]
Realizzò telescopi ed è ricordato fra i rinomati costruttori italiani del suo tempo, insieme con Evangelista Torricelli, Giuseppe Campani, Pietro Patroni e lo stesso Ippolito Francini.[5][6] Fu anche costruttore di termometri.[7]
Nel 1684 rifiniva un quadrante[8].
Nel 1703, dopo la morte di Vincenzo Viviani, fu ammesso al suo posto come membro dell'Accademia del Cimento.[9]
L'anno di morte non si conosce.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giovanni Targioni Tozzetti, Atti e memorie inedite dell'Accademia del Cimento, t. I, 1780, p. 381
- ^ (EN) Silvio A. Bedini, The pulse of time: Galileo Galilei, the determination of longitude, and the pendulum clock, Olchski, 1991, p. 72
- ^ Massimo Bernabò, Carlotta Mocali, Spasso di principi e ingegno di artigiani: disegni di strumenti e ricette di un maestro artigiano del Seicento, Polistampa 1998, p. 16
- ^ (DE) Mitteilungen Des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, Volume 13, 1967, p. 177
- ^ a b Albert Van Helden, Catalogue of Early Telescopes, Giunti, 1999, p. 34
- ^ Michele T. Mazzucato, Il binocolo, Maggioli Editore, 2008, p. 10
- ^ Paolo Galluzzi, Scienziati a corte: l'arte della sperimentazione nell'Accademia Galileiana del Cimento : 1657-1667, Sillabe, 2001, p. 47
- ^ Museo di storia della scienza: catalogo, Taylor & Francis, 1991, p. 138
- ^ Pubblicazioni del Comitato nazionale per le manifestazioni celebrative del IV centenario della nascita di Galileo Galilei, Volume 3, Edizione 2, Barbèra, 1972, p. 670
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Museo Galileo, su catalogo.museogalileo.it.