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Isole Cook - Teknopedia
Isole Cook
Isole Cook – Bandiera
(dettagli)
Isole Cook - Stemma
(dettagli)
Isole Cook - Localizzazione
Isole Cook - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoIsole Cook
Nome ufficiale(EN) Cook Islands
(MI) Kūki 'Āirani
Dipendente daNuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Lingue ufficialiInglese, māori delle Isole Cook
CapitaleAvarua
Politica
StatusStato in libera associazione
ReCarlo III

Rappresentante del Re:
Tom Marsters

Primo ministroMark Brown
Superficie
Totale240 km² (206º)
% delle acquetrascurabile
Popolazione
Totale13 228 ab. (2025)
Densità82 ab./km²
Nome degli abitantiCookesi
Geografia
ContinenteOceania
Fuso orarioUTC-10
Economia
ValutaDollaro neozelandese, dollaro delle Cook
PIL (nominale)183,2 milioni di $ (2005)
PIL pro capite (nominale)9 100 $ (2005)
Varie
TLD.ck
Prefisso tel.+682
Inno nazionaleTe Atua Mou E
Isole Cook - Mappa
Isole Cook - Mappa

Le isole Cook, ufficialmente Commonwealth delle Isole Cook, sono un'area non incorporata della Nuova Zelanda, costituita da un arcipelago di 15 piccole isole nell'oceano Pacifico meridionale (Polinesia) con una superficie complessiva di 240 km² e una popolazione di 13 328 abitanti. Le lingue ufficiali sono l'inglese e il māori delle isole Cook.

Il territorio marittimo ha invece una superficie complessiva di circa 2,2 milioni di km². Sono una democrazia parlamentare, dotata di autogoverno e, dal 1965 sono in libera associazione con la Nuova Zelanda: secondo lo statuto possono divenire del tutto indipendenti in qualsiasi momento con un atto unilaterale. La difesa è gestita dalla Nuova Zelanda, con obbligo di consultazione e su richiesta del governo locale. La politica estera è condotta indipendentemente, soprattutto dopo l'adozione di una politica isolazionistica e non allineata da parte della Nuova Zelanda a partire dagli anni ottanta.

Esistono due porti (Avarua e Avatiu) e sei piccoli aeroporti. Ci sono 187 km di strade, solo per 35 km asfaltate.

Il turismo è la principale risorsa economica delle isole, insieme alle banche offshore e alla produzione di perle, prodotti marini e frutti tropicali. Un tipico prodotto artigianale è costituito dalle tivaevae, ovvero tipiche coperte decorate.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia delle Isole Cook.
Tramonto ad Aitutaki nelle Isole Cook

Abitate già dal 1000 a.C. da popolazioni polinesiane, i primi europei a visitarle furono gli spagnoli dell'esploratore Álvaro de Mendaña e poi spesso visitate dal Capitano James Cook nel suo secondo e terzo viaggio nei tragitti tra le isole Tonga e Tahiti. Il nome Isole Cook deriva da una cartina di navigazione russa dei primi anni del Novecento, in onore al famoso Comandante. Aitutaki fu visitata per la prima volta da William Bligh (alla guida del Bounty). Rarotonga non fu mai visitata da Cook. La prima visita registrata in Rarotonga è dovuta a una nave commerciale in sosta per rifornimenti. Parte dell'equipaggio fu uccisa e la moglie del comandante fu mangiata.

Il Capitano Cook giunse due volte alle isole nel 1773 e nel 1777,[1] dando a esse il nome Isole Hervey e rivendicandole per la corona britannica. Divennero un protettorato britannico nel 1888 e passarono quindi alla Nuova Zelanda nel 1901. Rimasero un protettorato neozelandese fino al 1965 e in seguito hanno assunto l'attuale forma di autogoverno. Sono de facto largamente indipendenti, ma ufficialmente sono ancora considerate sotto la sovranità della Nuova Zelanda.

L'11 giugno 1980 è stato firmato un trattato con gli Stati Uniti d'America, con il quale si sono definiti i confini marittimi tra le isole Cook e le Samoa Americane, con il quale gli statunitensi hanno inoltre rinunciato alle loro pretese sulle isole Penrhyn, Pukapuka, Manihiki, e Rakahanga, delle isole Cook settentrionali.

Arte

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La popolazione locale raggiunse un buon livello nella produzione di sculture di pietra, caratterizzate dal "dio-bastone", elemento scultoreo-decorativo. Generalmente la produzione scultorea lignea, dalle case alle canoe conferma il raggiungimento di linee equilibrate e plasticità armoniosa.[2]

Economia

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Per la bassa imposizione fiscale attuata e, in particolare, per l'assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, le Isole Cook sono annoverate tra i cosiddetti "paradisi fiscali". Infatti, insieme a Filippine, Belize, Liberia, Isole Marshall, Montserrat, Nauru, Niue, Panama, Vanuatu, Brunei, Costa Rica, Guatemala e Uruguay, sono fra le 14 giurisdizioni che, in base al Rapporto del giugno 2010 dell'Organizzazione con sede a Parigi, ancora figurano nella cosiddetta lista grigia dell'OCSE sotto la voce paradisi fiscali e centri finanziari.[3] Anche il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, le ha inserite tra gli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, cosiddetta lista nera, ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico-commerciali che si intrattengono tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio.

Geografia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni delle Isole Cook.

Le isole sono suddivise in due sottogruppi:

  • Isole Cook meridionali
    • Aitutaki
    • Atiu
    • Mangaia
    • Manuae
    • Mauke
    • Mitiaro
    • Rarotonga, dove si trova la capitale (Avarua)
    • Takutea
  • Isole Cook settentrionali
    • Manihiki
    • Nassau
    • Palmerston
    • Penrhyn o Tongareva
    • Pukapuka
    • Rakahanga
    • Suwarrow o Suvorov

Religione

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La maggior parte della popolazione è cristiana protestante.[4]

Sport

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Lo sport maggiormente praticato è il rugby a 13.

Calcio

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La nazionale calcistica ha esordito nel 1970 ed è affiliata a OFC e alla FIFA. Ha partecipato due volte alla Coppa d'Oceania, nel 1998 e nel 2000. L'organo calcistico nazionale è la Cook Islands Football Association, abbreviata CIFA.

Note

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  1. ↑ Cook: the extraordinary voyages of Captain James Cook, 2003, Nicholas Thomas, pp. 310-311
  2. ↑ Gabriel Mandel, Arte Etnica, Mondadori, Milano, 2001, pag.123
  3. ↑ Ocse: a zero la black list, due le new entry nella white FiscoOggi.it, su nuovofiscooggi.it. URL consultato il 24 luglio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2010).
  4. ↑ (EN) CIA: The world fact book, su cia.gov. URL consultato il 19 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2016).

Voci correlate

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  • Makea Takau Ariki
  • Aa (mitologia Oceania)

Altri progetti

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Altri progetti

  • Wikinotizie
  • Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni

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  • (EN) Sito ufficiale, su ck. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ronald G. Crocombe, Sophie Foster e Marjorie Tuainekore Crocombe, Cook Islands, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Scheda delle isole Cook dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
  • Official Tourism Online Presence, su cookislands.travel.
V · D · M
Isole Cook
Gruppo settentrionaleManihiki · Nassau · Penrhyn · Pukapuka · Rakahanga · Suwarrow
Gruppo meridionaleAitutaki · Atiu · Mangaia · Manuae · Mauke · Mitiaro · Palmerston · Rarotonga · Takutea
V · D · M
Stati del mondo · Oceania
Australia (bandiera) Australia · Figi (bandiera) Figi · Isole Marshall (bandiera) Isole Marshall · Isole Salomone (bandiera) Isole Salomone · Kiribati (bandiera) Kiribati · Nauru (bandiera) Nauru · Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda · Palau (bandiera) Palau · Papua Nuova Guinea (bandiera) Papua Nuova Guinea · Samoa (bandiera) Samoa · Micronesia (bandiera) Micronesia · Tonga (bandiera) Tonga · Tuvalu (bandiera) Tuvalu · Vanuatu (bandiera) Vanuatu
Dipendenze
Australia (bandiera) AustraliaAustralia (bandiera) Isole Ashmore e Cartier · Australia (bandiera) Isole del Mar dei Coralli · Isola Norfolk (bandiera) Isola Norfolk
Francia (bandiera) FranciaNuova Caledonia (bandiera) Nuova Caledonia · Polinesia francese (bandiera) Polinesia francese · Wallis e Futuna (bandiera) Wallis e Futuna
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Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiGuam (bandiera) Guam · Isole Marianne Settentrionali (bandiera) Isole Marianne Settentrionali · Samoa Americane (bandiera) Samoa Americane
Stati parzialmente oceanianiCile (bandiera) Cile ( Isola di Pasqua) · Indonesia (bandiera) Indonesia (Nuova Guinea Occidentale · Molucche) · Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (  Hawaii)
Controllo di autoritàVIAF (EN) 142437319 · LCCN (EN) n80020426 · GND (DE) 4230226-2 · BNF (FR) cb119705100 (data) · J9U (EN, HE) 987007561937705171 · NDL (EN, JA) 00628435
  Portale Isole
  Portale Nuova Zelanda
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