Ipponoo | |
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Nome orig. | Ἱππόνοος |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | troiano |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Troia |
Ipponoo (in greco antico: Ἱππόνοος?) è un personaggio della mitologia greca, figlio di Priamo e di Ecuba, citato dallo Pseudo-Apollodoro come il quindicesimo dei loro diciannove figli legittimi[1].
Non è però menzionato da Omero nell'Iliade né dal mitografo Igino nella lista ufficiale dei figli di Priamo.
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Prese parte alla guerra di Troia insieme ai suoi fratelli per impedire che la regina di Sparta Elena venisse restituita a Menelao il suo legittimo marito.
Ipponoo tentò di sfuggire all'ira di Achille morente ma venne raggiunto dall'eroe e accecato dalla sua lancia. In un lago di sangue, la punta dell'asta gli svuotò le palpebre, private delle pupille che caddero nella polvere[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, 3. 12. 5.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, 3. 155.