Innocenzo a Prato (Segonzano, 20 maggio 1550 – Trento, 1º settembre 1615[1][2]) è stato un nobile, storico e letterato italiano, membro della famiglia a Prato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio del barone Giuseppe a Prato e di Margherita Busio; studiò dapprima ad Innsbruck, e poi a Padova dove, il 30 agosto 1575, si laureò in utroque iure assieme al fratello gemello Germano[1][2].
Fece quindi ritorno in Trentino, dove si dedicò a varie attività; appassionato di letteratura, storia e pittura, scrisse diversi trattati e opere (inclusa Cenni storici intorno alla chiesa e principato di Trento, rimasta inedita)[2]; in quanto fine oratore, venne incaricato di accogliere Rodolfo II d'Asburgo in occasione del suo soggiorno al castello del Buonconsiglio, di ritorno dalla Spagna[2].
Fu console a Trento nel 1582, e si adoperò per far aprire una tipografia nella città (apparentemente senza risvolti concreti) e per rinnovare l'orologio della Torre Civica[2][3]. Ebbe inoltre a cuore il suo comune di origine, per cui scrisse uno statuto[2].
Nel 1582 sposò la contessa Isabella, figlia di Francesco Lodron; la coppia, apparentemente molto affiatata (nei documenti conservatisi riguardanti gli affari famigliari, agiscono di concerto entrambi i coniugi), non ebbe figli[2]; il matrimonio è ricordato dagli stemmi delle due famiglie affrescati nel presbiterio della chiesa dell'Immacolata di Piazzo[4].
Alla sua morte nel 1615, Innocenzo lasciò in usufrutto i suoi beni alla consorte[2] e donò il suo patrimonio librario al convento di San Bernardino[1]. Destinò inoltre dei fondi per tre sacerdoti per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento, e per la fondazione della "Scuola Angelica", che avrebbe dovuto essere una scuola per i figli dei cittadini di Trento (di cui aveva già predisposto statuti e programmi), poi mai realizzata per via di processi lunghi e costosi intentati dagli eredi[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Historia Tridentinae Civitatis et totius Episcopatus
- Regole, ordini, statuti, transazioni, e convenzioni della giurisdizione e communità di Segonzano (1609)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c ESTER - PROFILI BIOGRAFICI DEGLI SCRITTORI TRENTINI (PDF), su bibcom.trento.it, p. 2. URL consultato il 25 giugno 2019.
- ^ a b c d e f g h i Famiglia a Prato, baroni di Segonzano, su cultura.trentino.it. URL consultato il 25 giugno 2019.
- ^ Giambattista di Sardagna, p. 382.
- ^ Chiesa dell'Immacolata <Piazzo, Segonzano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 giugno 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ludovico Oberziner, La libreria di un patrizio trentino del secolo XVI, in Miscellanea di studi in onore di Attilio Hortis, Trieste, Caprin, 1910, pp. 371-412.
- Giambattista di Sardagna, Miscellanea di storia veneta, vol. 6, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1889.
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