Incidente del monte Serra | |
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Rottami dell'Hercules C-130 sul Monte Serra (La Stampa, Foto Galli) | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 3 marzo 1977 |
Ora | 15.10 |
Tipo | Volo controllato contro il suolo causato da nebbia ed errore del pilota |
Luogo | Monte Serra, Calci (PI) |
Stato | Italia |
Coordinate | 43°45′00″N 10°33′18″E |
Tipo di aeromobile | Lockheed C-130H Hercules |
Operatore | 46ª Aerobrigata - Aeronautica Militare |
Numero di registrazione | MM61996 |
Partenza | Aeroporto di Pisa-San Giusto, Pisa, Italia |
Destinazione | Livorno |
Occupanti | 44 |
Passeggeri | 39 |
Equipaggio | 5 |
Vittime | 44 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Scheda dell'incidente su BAAA-ACRO | |
voci di incidenti aerei presenti su Teknopedia |
L'incidente del Monte Serra fu un disastro aereo avvenuto in Italia il 3 marzo 1977 che coinvolse un C-130H Hercules dell'allora 46ª Aerobrigata (oggi 46ª Brigata Aerea) dell'Aeronautica Militare Italiana, con a bordo 38 allievi dell'Accademia Navale di Livorno.[1]
I fatti
[modifica | modifica wikitesto]Giovedì 3 marzo 1977, alle ore 15:05, decollò dall'aeroporto di Pisa-San Giusto il C-130H Hercules nominativo radio Vega 10. Il velivolo trasportava 38 allievi della prima classe dei Corsi Normali dell'Accademia Navale di Livorno, a bordo per un'attività di ambientamento al volo, un ufficiale accompagnatore e 5 membri d'equipaggio. Dopo circa 5 minuti dal decollo, alle 15:10, il grosso aereo impattò sulle pendici del Monte Serra, nel Comune di Calci, dopo aver effettuato, per motivi non accertati, una virata a sinistra che lo portava ad imboccare la Vallata del Serra, rivelatasi fatale in condizioni di volo a bassa quota e scarsa visibilità, quali erano quelle del momento.
All'incidente non sopravvisse nessuna delle persone a bordo.[1] Nel settembre 2012 è stata ritrovata una parte del carrello da un cercatore di funghi in località Prato a Ceragiola, nei boschi di Calci.[2] Dopo 6 anni, il 26 aprile 2018, il pezzo rinvenuto è stato recuperato e trasportato alla sede della 46ª Brigata Aerea.[3]
Il funerale e le inchieste
[modifica | modifica wikitesto]Il 5 marzo 1977 ebbero luogo le esequie delle vittime, presso il "piazzale" dell'Accademia navale, alla presenza dell'allora presidente della repubblica Giovanni Leone e di 20.000 persone. A seguito dell'incidente furono aperte due inchieste parallele, una civile ed una militare.
Le conclusioni della prima identificarono quale causa prima del disastro le condizioni di inefficienza del velivolo, che, in condizioni di volo a bassa quota ed in presenza di terreno collinare, non potevano che provocare un incidente. Non venivano escluse, però, responsabilità dei piloti nella gestione della situazione. La seconda, invece, escludeva nettamente le inadeguate condizioni dell'aeroplano e attribuiva principalmente la responsabilità dell'incidente ad un errore umano, pur non potendo escludere altri fattori come per esempio l'inspiegabile virata a sinistra. La procura, visti gli esiti delle inchieste, decise di archiviare il caso.
L'associazione e i monumenti
[modifica | modifica wikitesto]Subito dopo la tragedia i familiari degli allievi e dell'ufficiale della Marina Militare fondarono un'associazione che, tra i vari scopi, avesse la funzione di portare testimonianza dell'accaduto, tramite eventi e monumenti commemorativi, come il sacrario "Faro del Monte Serra"[4] e sollecitare le inchieste. A Salerno, sul litorale del quartiere Torrione, fu inaugurata nella giornata del 26 Settembre 2019, una scultura dedicata ai caduti del Monte Serra e l'intitolazione di un largo, riqualificato pochi mesi prima.
Il corso Invicti
[modifica | modifica wikitesto]Nel settembre dello stesso anno, il corso, decimato dalla tragedia, nell'ultima tappa ad Helsinki della consueta crociera estiva sulla nave scuola Amerigo Vespucci, comunicò come da tradizione al Comando dell'Accademia navale il nome - Invicti (mai vinti e mai divisi) - e lo stemma scelti. Lo stemma raffigura: su fondo azzurro una lira a metà sulla destra con a fianco, sulla sinistra, un'ala stilizzata, sormontate nell'ordine da uno spadino sguainato con elsa ed impugnatura in oro, una stella di colore bianco, una sciabola da ufficiale inguainata - rappresentante l'ufficiale perito nella tragedia - ed ancora ai lati, in senso piramidale, i 38 spadini, 19 per ciascun lato, rappresentanti i compagni di corso caduti sul Monte Serra.
Come ulteriore gesto di commemorazione, il 4 dicembre 1977, in occasione del giuramento della nuova prima classe, il corso Invicti è sfilato lasciando nei ranghi gli spazi che i loro compagni avrebbero dovuto occupare.
Il 21 giugno 2019, si è tenuta a Roma al Palazzo Marina la cerimonia di avvicendamento del Capo di Stato Maggiore della Marina per il passaggio di consegne tra l'Ammiraglio uscente Valter Girardelli e l'Ammiraglio subentrante Giuseppe Cavo Dragone. Nel discorso tenuto da quest'ultimo, l'Ammiraglio ha ricordato i 38 allievi caduti, suoi compagni del Corso Invicti.[5]
I caduti dell'incidente
[modifica | modifica wikitesto]Equipaggio
[modifica | modifica wikitesto]- Maggiore Massimo Proietti
- Capitano Simone Murri
- Sottotenente Paolo Casella
- Maresciallo Antonio Semplici
- Sergente maggiore Silvio Pieretti
Passeggeri
[modifica | modifica wikitesto]- Ufficiale inquadratore della Marina Militare
- Sottotenente di vascello Emilio Attramini
- Allievi dell'Accademia
- Salvatore Caputo
- Giovanni Gastaldi
- Giuseppe D'Alì
- Sandro de Angelis
- Antonio Giallonardi
- Vincenzo Gaglio
- Claudio Giordano
- Lorano Gnata
- Paolo Lamina
- Maurizio Lucibello
- Stefano Maranci
- Massimo Marchiano
- Fedele Marrano
- Giorgio Marzocchi
- Silvio Massaccesi
- Carlo Mastrocinque
- Giovanni Memoli
- Miguel Angel Mekinez
- Giuseppe Minelli
- Alessio Musolino
- Luca Nassi
- Alessandro Perazzolo
- Giancarlo Poddighe
- Alberto Pispero
- Michele Portoghese
- Vittorio Pozzi
- Luca Quattrini
- Massimo Raffa
- Sergio Rigoni
- Roberto Rossi
- Adolfo Russo
- Emanuele Salvadori
- Domenico Savoldi
- Giampiero Scialanga
- Matteo Stramacchia
- Davide Tomatis
- Corrado Verdone
- Guido Verna
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Harro Ranter, ASN Aircraft accident Lockheed C-130H Hercules MM61996 Pisa-Arturo dell'Oro Air Base (PSA), su aviation-safety.net. URL consultato il 28 gennaio 2020.
- ^ Pier Luigi Ara, Ritrovato il carrello dell'Hercules C-130, in Il Tirreno, 16 settembre 2012.
- ^ Sharon Braithwaite, La tragedia del Serra, recuperato il carrello del C130, in Il Tirreno, 26 aprile 2018.
- ^ Sito Caduti Monte Serra - Il faro, su cadutimonteserra.it, 2 marzo 2011.
- ^ Marina Militare: l’Ammiraglio Cavo Dragone nuovo Capo di Stato Maggiore, su difesa.it, 21 giugno 2019. URL consultato il 19 agosto 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Incidente aereo del monte Serra
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Associazione Caduti Monte Serra, su cadutimonteserra.it.
- Dal libro inedito del Capitano Mario Ciancarella, su ritaatria.it. URL consultato l'8 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
- Scena dell'incidente sul Bureau of Aircraft Accidents Archives, su baaa-acro.com. URL consultato il 14 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2019).
- (EN) Scheda del disastro su Aviation-safety.net, su aviation-safety.net.