Lo ieropèo (in greco antico: ἱεροποιός?, hieropoiós, "supervisori dei templi e dei riti sacri"[1]) nell'antica Atene era il magistrato incaricato di supervisionare i sacrifici.[2]
Aristotele classificò gli ieropèi come tesorieri (in greco antico: ταμίαι?, tamìai) e custodi (in greco antico: ναοφύλακες?, naophýlakes).[3]
In una delle numerose iscrizioni che si riferiscono a loro, viene fatta una distinzione tra sacerdoti (in greco antico: ἱερῆς?, hierês) e ieropèi;[4] in un'altra iscrizione vengono classificati, assieme ai boonai e agli epimeleti dell'emporio, tra coloro che gestivano i proventi della vendita delle pelli degli animali sacrificati: il "dermatico" (in greco antico: δερματικόν?, dermatikón).[5] Gli ieropei annuali (in greco antico: κατ᾽ ἐνιαυτὸν?, kat'eniautón) erano un corpo di dieci magistrati nominati annualmente per sorteggio: il loro compito era compiere i sacrifici di stato in generale, compresi quelli delle feste quinquennali.[6][7] Diversi grammatici affermano espressamente, citando Aristotele, che questi non compivano sacrifici per le Panatenee: tuttavia un'iscrizione del 410 a.C. riporta che durante le Panatenee 5114 dracme sono state pagate dal tesoro agli ieropei annuali per un'ecatombe.[8]
Alcuni ieropei venivano assegnati a particolari divinità e ai loro templi, mentre altri erano eletti per particolari celebrazioni. Sono questi ultimi, probabilmente, che sono chiamati "mensili" (in greco antico: ἐπιμήνιοι?, epimènioi) in contrapposizione a quelli annuali.[9] Demostene cita come alto onore per lui essere stato selezionato "da tutti gli Ateniesi" come uno dei tre ieropei assegnati al culto delle Erinni (in greco antico: ταῖς σεμναῖς θεαῖς?, taîs semnaîs theaîs):[10] in questo caso la nomina sembra essere stata fatta dall'Areopago.
Tra le feste indicate come celebrate dagli ieropei ci sono quelle di Apollo Delio e di Artemide Brauronia,[7] di Bendis, di Asclepio e della Buona Sorte (in greco antico: Ἀγαθὴ Τύχη?, Agathè Týche).[6] Per quanto riguarda le loro funzioni, la menzione del dermatikón dimostra che gli ieropei procuravano le vittime sacrificali usando i soldi votati per questo scopo e poi si occupavano di eliminarne le pelli; l'uccisione veniva probabilmente compiuta da sacerdoti inferiori, ma gli ieropei dovevano iniziare le cerimonie sacrificali (in greco antico: κατάρξασθαι τῶν ἱερῶν?, katàrxasthai tôn hierôn).[10] Per questo motivo gli ieropei, pur essendo funzionari pubblici, a volte erano rappresentati dai grammatici come sacerdoti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Henry Liddell e Robert Scott, ἱεροποιός, in A Greek-English Lexicon, 1940.
- ^ IEROPEI in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 17 aprile 2023.
- ^ Polluce, VI, 8.
- ^ CIG 76.
- ^ Demostene, 171.
- ^ a b CIG 157.
- ^ a b Polluce, VIII, 107.
- ^ CIG 147.
- ^ Esichio di Alessandria, ἐπιμήνιοι; ἱεροποιοί, in Lexicon.
- ^ a b Demostene, 115.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Demostene, Contro Midia.
- Giulio Polluce, Onomastikon.
- Fonti secondarie
- (EN) William Smith (a cura di), Hieropoei, in A Dictionary of Greek and Roman Antiquities, 1890.