Gli Ida Ou Tanan costituiscono una confederazione tribale berbera di origine Masmuda, con sede nei monti dell'Alto Atlante. La confederazione comprende le tribù degli Aït Aouerga, degli Aït Wankrim e degli Ifesfaten. Gli Ida Ou Tanan confinano a nord con gli Haha, a est con i Mtougga e a sud con i Mesguina, i Gzima e gli Houara.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Vennero descritti nel 1811 dallo studioso britannico James Grey Jackson come «intrepidi guerrieri berberi».[1] Tra il 1904 e il 1905, l'esploratore francese René de Segonzac descrisse gli Ida Ou Tanan come tribù completamente indipendenti dall'autorità del sultano e del makhzen, in quello che viene definito bled es-Siba, anche se nel corso della storia vennero amministrati dagli Haha.[2]
Nell'ambito della conquista francese del Marocco, gli Ida Ou Tanan opposero una lunga resistenza e furono una delle ultime confederazioni tribali berbere a deporre le armi, facendolo nel dicembre 1927 grazie al ruolo del generale Huré, finendo sotto l'autorità centrale nel gennaio 1928.[3][4][5]
Nel corso del protettorato francese, le autorità controllarono la zona tramite gli imegharen della confederazione. Nell'ambito della seconda guerra mondiale, numerosi uomini della zona furono reclutati come Goumiers e furono mandati a combattere in Europa. A partire dagli anni 1940 numerosi membri della tribù cominciarono a emigrare in massa verso Agadir come lavoratori non specializzati[6] e in seguito verso l'Europa occidentale, in particolare in Francia e in Belgio, reclutati come operai e minatori.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Il principale marabutto degli Ida Ou Tanan è Sidi Brahim Ou Ali, vissuto nel XVI secolo, discepolo di Sidi Saïd Ou Abd en Naïm. La sua zāwiya è situata nel villaggio di Tighanimine, dove vivono i suoi discendenti. In onore del marabutto vengono celebrati ogni anno due moussem, uno in primavera e uno in autunno.[7]
La zona degli Ida Ou Tanan è rinomata per il miele di timo. La capitale degli Ida Ou Tanan è Imouzzer, dove la confederazione organizza il moussem annuale del miele a maggio.[8]
Fino al XX secolo, le donne Ida Ou Tanan usavano vestirsi con il haik, mentre risulta diffusa ancora oggi tra gli uomini la djellaba.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jackson.
- ^ de Segonzac.
- ^ Outachfit.
- ^ Gandini.
- ^ Lahnite.
- ^ https://books.openedition.org/cjb/1180
- ^ (FR) Les Marabouts, su mfd.agadir.free.fr.
- ^ (FR) La Tribu Ida Outanane, su Tribus Du Maroc (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2012).
- ^ Damgaard.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) James Grey Jackson, An Account of the Empire of Morocco : Districts of Suse and Tafilelt, Londra, 1811, ISBN 978-0461546569.
- (FR) René de Segonzac, Au coeur de l'Atlas, mission au Maroc, 1904-1905, Parigi, 1910.
- (FR) Lahoucine Outachfit, Le Dahir du 16 mai 1930 dit "Dahir berbère" au Maroc.
- (FR) Jacques Gandini, Pistes du Maroc: à travers l'histoire, Serre Editeur, 2006, ISBN 978-2-86410-439-1.
- (FR) Abraham Lahnite, La politique berbère du protectorat français au Maroc, 1912-1956: Le Souss géographique, historique et humain, Éditions L'Harmattan, 2011, ISBN 978-2-296-54981-4.
- (FR) Frédéric Damgaard, Tapis et tissages: l'art des femmes berbères du Maroc, Eddif, 2008, ISBN 978-9954-1-0252-7.
- (EN) Doyle Hatt, How the past is produced: the vernacular past of a Moroccan Berber people, in The Journal of North African Studies, 27 settembre 2020, DOI:10.1080/13629387.2020.1824785.