Halloysite-10Å | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 9.ED.10 |
Formula chimica | Al2Si2O5(OH)4·2H2O[1] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino[2] |
Classe di simmetria | domatica |
Parametri di cella | a = 5,1 Å, b = 8,9 Å, c = 10,25 Å, β = 100,2°, V = 457,89 ų[1] |
Gruppo puntuale | m |
Gruppo spaziale | Cc (nº 9)[1] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,18 - 2,3[3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1-2[4] |
Sfaldatura | non si sfalda |
Colore | blu, marrone, verde, grigio, incolore[3] |
Lucentezza | terrosa[3] |
Opacità | da trasparente a traslucida[3] |
Striscio | bianco[3] |
Diffusione | frequente |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L'hydrohalloysite (simbolo IMA: Hly-10Å[5]), chiamata anche endellite o kimolite,[3] è un minerale della classe dei "silicati e dei germanati", più precisamente un fillosilicato con la composizione chimica Al2Si2O5(OH)4·2H2O.[1] Appartiene al gruppo del serpentino.
Fino a settembre 2022 si chiamava halloysite-10Å, cambiando il nome in quello attuale a causa delle nuove linee guida approvate dal CNMNC per la nomenclatura dei polimorfi e dei polisomi.[6] La dicitura 10-Å si riferiva allo spessore dello strato. A volte viene anche indicato come endelite, principalmente nella letteratura europea (un nome screditato dall'IMA nel 2006).[7]
Endellite invece è stato rifiutato come nome nel 2006.[7]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]Prende il nome dal geologo belga Jean-Baptiste d'Omalius d'Halloy (16 febbraio 1783 – 15 gennaio 1875), che scoprì il minerale.[1][4]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La 9ª edizione della sistematica minerale di Strunz, valida dal 2001 e utilizzata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA), classifica l'halloysite nella categoria "9.E Fillosilicati". Tuttavia, questa è ulteriormente suddivisa in base alla struttura cristallina, in modo che il minerale possa essere trovato nella suddivisione "9.ED Fillosilicati con strati di caolinite composti di reti di tetraedri e ottaedri", dove, insieme a halloysite e hisingerite forma il "gruppo dell'halloysite" con il sistema nº 9.ED.10.
Nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, l'hydrohalloysite si trova nella classe dei "fillosilicati" e da lì nella sottoclasse "Fillosilicati: strati di anelli a sei membri con strati 1:1" dove forma il "gruppo della caolinite" col sistema nº 71.01.01 insieme a dickite, caolinite, nacrite, halloysite e odinite.
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]L'hydrohalloysite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale Cc (gruppo nº 9) con i parametri reticolari a = 5,1 Å, b = 8,9 Å e c = 10,25 Å.[1]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La genesi è idrotermale, e anche come prodotto di alterazione di silicati alluminiferi su rocce gabbriche e diabasiche. Compare anche in alcuni depositi metalliferi. Ha paragenesi con montmorillonite, caolinite, marcasite.
L'hydrohalloysite è stata scoperta ad Angleur, nella città di Liegi (in Belgio). Sebbene non sia una specie molto comune, è stata descritta in tutti i continenti del pianeta tranne l'Antartide. Nei territori di lingua catalana è stato descritto nelle miniere di Can Tintorer (Gavà, Baix Llobregat)[8] e nella miniera di San Miguel (Ribes de Freser).[9]
In Italia l'hydrohalloysite è stata rinvenuta in Abruzzo (Taranta Peligna), in Basilicata (Melfi), in Campania (nella solfatara di Pozzuoli), nel Lazio (Giuliano di Roma, Supino, Bracciano, e Cerveteri), a Genga nelle Marche, a Carbonia in Sardegna; in Toscana è stata trovata a Massa Marittima, a Campiglia Marittima, a Rio e a Carrara; infine è stata rinvenuta anche in Umbria a Sigillo.[10]
L'hydrohalloysite si trova anche sull'isola di Tonaki in Giappone, a Djebal Deber in Libano, a Soyatal in Messico; nella Verchneural'skij rajon (Oblast' di Čeljabinsk) e a Svetlyj (Oblast' di Orenburg), entrambi in Russia; in Svizzera (Anniviers), nel Regno Unito (Dolbenmaen) e in molti siti degli Stati Uniti.[10]
Infine il minerale è stato rinvenuto anche in Austria, Ungheria, Spagna, Argentina, Cile, Cina e Belgio, Finlandia, Germania e Francia.[10]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta in natura sotto forma di minutissime squame, riunite in masse terrose con aspetto ceroide, tenere e leggere o in aggregati polverulenti.[3]
Modificazioni e varietà
[modifica | modifica wikitesto]A volte nella composizione chimica della halloysite sono presenti piccole quantità di ferro trivalente (Fe3+) o di cromo, e si hanno allora le varietà note come ferrihalloysite[11] e cromohalloysite.[12] Una halloysite contenente quantità variabili di cromo è l'alexandrolite (Cr2Al4Si8O25·6H2O), specie non approvata dall'IMA.[13] Il cosiddetto bolo o bolus è un miscuglio di halloysite e limonite, in aggregati brunastri finemente terrosi. Infine la varietà ablykite, trovata ad Ablyk nel distretto di Ohangaron in Uzbekistan;[14] essa dà un diagramma delle polveri molto simile a quello della halloysite.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) Hydrohalloysite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ (EN) Endellite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ a b c d e f g (EN) Endellite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ a b (DE) Hydrohalloysite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ (EN) Ritsuro Miyawaki, Frédéric Hatert, Marco Pasero e Stuart J. Mills, Newsletter 69, in Mineralogical Magazine, ottobre 2022, pp. 1–5, DOI:10.1180/mgm.2022.115. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ a b (EN) E.A.J. Burke, A mass discreditation of GQN minerals, in The Canadian Mineralogist, vol. 44, n. 6, 2006, pp. 1557-1560. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ Riba et al. p. 136
- ^ (EN) Joan Rosell-Riba Pedro Mingueza, David Ruiz-Corominas, Jordi Ibáñez-Insa, Albert Vaquero e Valentín Bártulos, Estudi mineralògic de la mina "San Miguel", Ribes de Freser, el Ripollès, Girona, Catalunya, Espanya, in Mineralogistes de Catalunya, n. 2, 2022, pp. 3-38. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ a b c (EN) Localities for Hydrohalloysite, su mindat.org. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ (EN) Ferrian Halloysite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
- ^ (EN) Chrome-Halloysite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
- ^ (EN) Alexandrolite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
- ^ (EN) Ablykite, su mindat.org. URL consultato il 28 giugno 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (CA) Joan Rosell Riba, Díaz Acha, Jordi Yael Ibañez Insa e Josep Campmany i Guillot, Mines i minerals de la serra de les Ferreres. Les mines de Rocabruna, Bruguers, Gavà, el Baix Llobregat, Catalunya, Grup Mineralògic Català, 2022, ISBN 978-84-09-47312-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Halloysite-10Å
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Endellite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 29 giugno 2024.
- (EN) Hydrohalloysite, su mindat.org.