Horus (fl. IV secolo) è stato un filosofo e pugile egizio, vittorioso ai Giochi olimpici di Antiochia del 364.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque in Egitto, sotto il dominio romano, figlio di un certo Valente; il suo nome si rifà chiaramente alla antica divinità egizia. Horus fu originariamente uno studente di retorica e atleta, vincendo ai Giochi di Antiochia del 364[1] probabilmente come pugile[2]. Fu inoltre elogiato, in quel medesimo anno, con suo fratello Phaenes, davanti al prefetto d'Egitto Massimo[3]. In seguito dedicò la sua vita alla filosofia cinica.
Horus compare fra gli interlocutori nei Saturnalia di Macrobio[4] (ambientato nel 384) e come amico di Simmaco che ne tesse le lodi presso Virio Nicomaco Flaviano[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Arnold Hugh Martin Jones, John Robert Martindale, J. Morris, (1971), The Prosopography of the Later Roman Empire, p. 445. Cambridge University Press.
- R. Bracht Branham, Marie-Odile Goulet-Cazé, (2000), The Cynics: The Cynic Movement in Antiquity and its Legacy, p. 396. University of California Press.