ʻAkiapolaʻau | |
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Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Passerida |
Superfamiglia | Passeroidea |
Famiglia | Fringillidae |
Sottofamiglia | Carduelinae |
Tribù | Drepanidini |
Genere | Hemignathus |
Specie | H. wilsoni |
Nomenclatura binomiale | |
Hemignathus wilsoni (Rothschild, 1893) | |
Sinonimi | |
Hemignathus munroi Pratt, 1979 |
L'akiapolaau o, più correttamente, ʻakiapōlāʻau (Hemignathus wilsoni (Rothschild, 1893)) è un uccello passeriforme della famiglia Fringillidae[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, wilsoni, venne scelto in omaggio all'ornitologo inglese Scott Barchard Wilson.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 14 cm di lunghezza, per un peso di 17-37 g[3]: a parità d'età, i maschi sono leggermente più grossi e pesanti rispetto alle femmine.
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]L'aspetto di questi uccelli ricorda quello di un crociere in miniatura, tuttavia il becco dell'akiapolaau è unico nel suo genere, con parte superiore lunga e sottile e incurvata verso il basso, mentre la parte inferiore è più robusta, dritta e appuntita.
Esiste dimorfismo sessuale nel piumaggio. Ambedue i sessi, infatti, presentano nuca, dorso, ali e coda di color verde oliva (le ultime due più scure e quasi nerastre): nel maschio testa, petto, ventre e fianchi sono di colore giallo zafferano (tendente all'arancio su testa e gola) e il sottocoda è bianco, mentre nella femmina la testa è grigia, la gola e il petto sono gialli e il bianco del sottocoda si estende anche al ventre. In ambedue i sessi è presente una mascherina nera fra i lati del becco e l'occhio, così come sia il maschio che la femmina presentano occhi di colore bruno scuro e becco e zampe neri.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dalle abitudini essenzialmente diurne, che si muovono da soli o in coppie: essi passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo fra i rami degli alberi, sondando le cavità della corteccia e gli ammassi di epifite alla ricerca di cibo. Durante gli spostamenti, i vari esemplari si tengono in contatto mediante richiami che ricordano quelli degli amakihi, mentre i maschi sono soliti emettere vari tipi di canti, solitamente formati da sequenze di tre note, sia a scopo di corteggiamento che a scopo territoriale, in quanto i due sessi sembrerebbero difendere attivamente dai conspecifici porzioni di territorio in cui il cibo è abbondante[4].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]L'akiapolaau è un uccello essenzialmente insettivoro, che si nutre fra i tronchi o fra la vegetazione al suolo, coi maschi che tendono a frequentare le piante più mature e le femmine che stazionano fra i rami più sottili[4]. Il suo particolare becco è perfettamente adattato allo scopo. L'animale utilizza infatti la parte superiore del becco, sottile e ricurva, per sondare le crepe della corteccia, gli ammassi di licheni ed i tronchi caduti e marcescenti per verificare la presenza di cibo: una volta individuato qualcosa di interessante, l'animale percuote la corteccia con la mascella inferiore dritta e appuntita in maniera simile a un picchio, comunque aprendosi un varco nella corteccia dal quale estrae il cibo servendosi nuovamente della parte superiore del becco[5]. Il picchiettio degli akiapolaau sulla corteccia (talvolta utilizzato anche per far fuoriuscire la linfa e quindi attrarre insetti da cacciare) è un rumore frequente ed inconfondibile delle aree in cui questo uccello è diffuso[6]: fra le prede preferite di questi uccelli, figurano i bruchi di lepidotteri, ma anche le larve di cerambicidi e i ragni[4].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Questi uccelli possono riprodursi durante tutto l'anno, con un probabile picco delle deposizioni fra febbraio e luglio, come osservabile in altri drepanidini[3]: gli akiapolaau sono uccelli monogami, ed il maschio corteggia la femmina cantando.
Ambedue i partner collaborano alla costruzione del nido, sebbene sia soprattutto la femmina ad occuparsi della sua edificazione: esso è piuttosto piccolo e viene costruito intrecciando fibre vegetali (soprattutto di ohia lehua e felci) a forma di coppa sul ramo della chioma di un albero. Al suo interno, la femmina depone un unico uovo di color crema con rade variegature bruno-rossicce, di circa 22x17 mm[7]. La femmina cova da sola l'uovo, mentre il maschio si occupa di sorvegliare i dintorni del nido e procurare il cibo per sé e la propria consorte: il pulcino, cieco e nudo alla nascita, viene accudito dalla sola femmina per i primi 2-3 giorni di vita ed in seguito anche dal maschio (che nel frattempo continua a procurare cibo alla compagna). L'involo avviene verso le tre settimane di vita, tuttavia il ritrovamento di numerose coppie con esemplari giovani al seguito farebbe pensare a un periodo piuttosto lungo trascorso dai nidiacei coi genitori prima di allontanarsene definitivamente.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'akiapolaau è endemico dell'isola di Hawaii, della quale occupa con quattro popolazioni disgiunte le pendici sud-orientali del Mauna Kea e quelle meridionali del Mauna Loa.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta primaria montana con prevalenza di koa e ohia lehua fra i 1300 e i 2100 m di quota[4].
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Un tempo la specie popolava anche le foreste secche di mamane e naio fra i 1900 ed i 2900 m, tuttavia le popolazioni diffuse in questo ambiente sono scomparse nel 2002: Nonostante l'akiapolaau sia un uccello estremamente specializzato e che non ha competitori per il cibo nella propria nicchia ecologica, esso è estremamente raro, tanto si stima che attualmente rimangano meno di 1500 esemplari (suddivisi in quattro gruppi, comprendenti rispettivamente 3, 20, 44 e 1100), motivo per cui la specie viene classificata dall'IUCN come "in pericolo"[1].
Il motivo di questa rarità risiede proprio nella specializzazione di questi uccelli, che necessitano di foreste ben mature e con grande presenza di epifite e licheni per vivere: la deforestazione selvaggia delle Hawaii per far spazio ad insediamenti umani, coltivazioni e allevamenti, ha fatto sì che a cavallo fra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX il numero di akiapolaau, assieme a quello di numerose specie endemiche, sia drasticamente calato. I superstiti hanno dovuto affrontare la minaccia combinata dell'introduzione di specie aliene predatrici o alteratrici dell'habitat e delle devastanti epidemie di malaria aviaria e vaiolo aviario veicolate dalle zanzare (anch'esse introdotte), alle quali i drepanidini si sono rivelati estremamente vulnerabili in quanto non immunizzati.
Per preservare gli ultimi esemplari di akiapolaau, la specie fin dal 1967 è protetta dall'United States Fish and Wildlife Service, e sono in corso programmi di ripristino delle foreste primigenie mediante piantumazione di nuovi alberi, abbattimento di animali di specie introdotte e recintamento delle aree di interesse faunistico.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) BirdLife International 2013, Hemignathus wilsoni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 maggio 2016.
- ^ a b (EN) Akiapolaau (Hemignathus wilsoni), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 5 maggio 2016.
- ^ a b c d Ralph, C. J. & Fancy, S. G., Aspects of the life history and foraging ecology of the endangered akiapolaau (PDF), in The Condor, vol. 98, 1996, p. 312-321.
- ^ YouTube, Video di un esemplare intento a nutrirsi, su youtube.com. URL consultato il 5 maggio 2016.
- ^ Native Birds of Hawaii, su state.hi.us. URL consultato il 5 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2015).
- ^ Banko, P. C. & Williams, J., Eggs, Nests, and Nesting Behavior of Akaipolaau (Drepanidinae), in Wilson Bull., vol. 105, n. 3, 1993, p. 427-435.
Altri progetti
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