Hatsuhinode (初日の出?, hatsuhinode) letteralmente "prima alba", si riferisce all'usanza giapponese di osservare la prima alba dell'anno. Questo termine corrisponde ad un'antica tradizione in Giappone che consiste nell'assistere all'alba il primo gennaio di ogni anno. Tale usanza può essere un'osservazione dell'alba in un giorno speciale solo per divertimento, oppure può avere un significato religioso per coloro che adorano il sole, come i seguaci shintoisti in Giappone o gli Inuit, Yupik, Aleuti, Chukchi e gli Iñupiat nel Circolo polare artico, per aver pregato per una buona fortuna.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il Kojiki (mito fondatore del Giappone), la dea del sole Amaterasu è la divinità tutelare del Giappone da cui gli imperatori traggono la loro essenza divina[1].
Una tradizione imperiale richiede che l'imperatore regnante renda omaggio alla dea solare il primo giorno del nuovo anno con una preghiera mattutina per una buona salute e un buon raccolto. Fu adottato dai nobili della corte imperiale durante il periodo Heian (794-1185) e poi dall'intera popolazione giapponese durante il periodo Meiji (1868-1912)[2]. Inoltre, una superstizione popolare afferma che i toshigami, le divinità dell'anno, maestre del ciclo zodiacale, portano felicità sulla terra all'inizio di ogni anno[2].
Pratica
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio di ogni anno, nell'ambito delle celebrazioni del capodanno giapponese (oshōgatsu), molti giapponesi si radunano in luoghi dell'arcipelago da cui è ben visibile l'orizzonte a est. Ai primi raggi del sole che emergono all'orizzonte, esprimono desideri di felicità per il prossimo anno.
Ogni primo gennaio, la compagnia di bandiera giapponese, propone un volo speciale per ammirare la prima alba dell'anno dal cielo. Questo volo parte dall'aeroporto internazionale di Narita situato a Narita, prefettura di Chiba, e include un passaggio sulla baia di Tokyo per vedere il Monte Fuji sotto i primi raggi del sole dell'anno[3]. Allo stesso modo, il municipio di Tokyo offre ogni anno, tramite estrazione a sorte, a poche centinaia di persone l'opportunità di assistere alla prima alba dell'anno dalla cima del Tokyo Sky Tree, una torre di trasmissione alta 634 metri, progettata dall'architetto giapponese Kenzō Tange[4].
Le spiagge, come quella di Meoto Iwa a Ise, prefettura di Mie, le cime montuose, come ad esempio quella del Monte Fuji, le isole Ogasawara, le più orientali dell'arcipelago giapponese, e gli ultimi piani di edifici alti come la Tokyo Tower sono luoghi privilegiati per l'osservazione degli hatsuhinode[5].
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]Corea
[modifica | modifica wikitesto]In Corea c'è l'usanza di osservare la prima alba il primo giorno dell'anno, sia nel tradizionale calendario coreano che nel nuovo calendario[6].
Canada, Groenlandia, Russia e Stati Uniti d'America
[modifica | modifica wikitesto]Nel circolo polare artico, gli Inuit, Yupik, Aleuti, Chukchi e gli Iñupiat osservano la prima alba (Inuktitut: ᓯᕗᓪᓕᖅᐹᖅ ᓯᕿᓂᖅᓄᐃᔪᖅ) il primo giorno dell'anno spegnendo tre qulliq (la tradizionale lampada a olio usata dai popoli artici) e riaccendendoli[7][8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Yuki Yamauchi, First sunrise of the year brings luck, su Japan Times, 29 dicembre 2016.
- ^ a b (JA) Erie Iitsuka, 日本人の慣習や伝統は、深く自然に根付いているのです, su nttcom.co.jp, NTT Comware Corporation. URL consultato il 1º novembre 2019.
- ^ (EN) みんなの経済新聞ネットワーク, JAL & ANA: Traditional “First Sunrise” Flights on New Year's Day 2013, su en.airportnews.jp, novembre 2012. URL consultato il 1º novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
- ^ (EN) Japan Today, Japanese New Year: Traditions, countdowns and fireworks, su japantoday.com, dicembre 2015. URL consultato il 1º novembre 2019.
- ^ (JA) 日本気象協会, 初日の出の時刻表, su tenki.jp. URL consultato il 1º novembre 2019.
- ^ Grace Wong, First sunrise - Celebrate the new year with the first Sunrise, su Gracing Korea, 14 dicembre 2014.
- ^ Ancient ceremony marks new dawn in Canada arctic Lamps lighted as sun rises in new Inuit territory, su Deseret News, 18 gennaio 1999.
- ^ Dawn of a new year, su Nunatsiaq, 17 gennaio 2013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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