Hasht Behesht | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Iran |
Località | Esfahan |
Coordinate | 32°39′12.1″N 51°40′12.5″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVII secolo |
Inaugurazione | 1669 |
Stile | architettura safavide |
Uso | Padiglione privato |
Piani | 2 |
Realizzazione | |
Architetto | Pascal Coste |
Committente | Solimano I di Persia |
Hasht Behesht (هشتبهشت, traslitterato in Hašt-Behešt), letteralmente "Gli otto cieli" in persiano, è un padiglione del XVII secolo a Esfahan in Iran. Venne costruito per ordine di Solimano, l'ottavo scià dell'Impero safavide, per essere adibito a padiglione privato.[1] Si trova a Esfahan nella famosa Charbagh Street.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Come indicato nel nome, il padiglione su due piani Hasht Behesht venne costruito nello stile hasht-behesht, con una planimetria costituita da una sala centrale circondata da otto stanze.[2] L'edificio ha forma ottagonale,[2] e due ingressi principali. I quattro lati più grandi sono dotati di ampi iwan, sotto i quali si alzano alcune alte e sottili colonne di legno.
Il padiglione è decorato con pitture murali, pannelli in legno traforato, vetri prismatici, piastrelle di maiolica e intonaci affrescati.[1][3]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Disegno del 1840 di Hasht Behesht realizzato dall'artista francese Pascal Coste.
-
Hasht Behesht visto dal retro della piscina.
-
Stanza interna di Hasht Behesht.
-
Soffitto di un interno di Hasht Behesht.
-
Soffitto di un interno di Hasht Behesht.
-
Soffitto di un interno di Hasht Behesht.
-
Soffitto di un interno di Hasht Behesht.
-
Veduta notturna di Hasht Behesht.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Sussan Babaie e Robert Haug, Isfahan x. Monuments (2) Palaces, in Encyclopædia Iranica, XIV, 5 aprile 2012, pp. 14-20.
- ^ a b Michele Bernardini, HAŠT BEHEŠT (2), in Encyclopædia Iranica, XII, 20 marzo 2012, pp. 49-51.
- ^ Hasht Behesht Palace, in Lonely Planet. URL consultato il 15 ottobre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- D. N. Wilber, Persian Gardens and Garden Pavilions, Tokyo, 1962, pp. 107–11.
- M. Ferrante, Le Pavillon de Hašt Bihišt, ou les Huit Paradis, à Ispahan: Relevés et problèmes s'y rattachant', in Zander, G. (a cura di), Travaux de restauration de monuments historiques en Iran, Rome, 1968, pp. 399–420.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hasht Behesht