Hanriot H.33 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Hanriot |
Data primo volo | 1928 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,56 m |
Apertura alare | 12,58 m |
Altezza | 3.50 m |
Superficie alare | 38,50 m² |
Peso a vuoto | 1 122 kg |
Peso max al decollo | 1 893 kg |
Propulsione | |
Motore | un Salmson 18Ab |
Potenza | 450 CV |
Prestazioni | |
Velocità max | 200 km/h |
Velocità di crociera | 235 km/h |
Autonomia | 580 km |
Tangenza | 8.000 m |
i dati sono estratti da The Complete Book of Fighters[1] | |
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Lo Hanriot H.33 fu un aereo da caccia monomotore biplano sviluppato dalla azienda aeronautica francese Hanriot nella seconda metà degli anni venti del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.[2][3]
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]A metà degli anni venti del XX secolo le autorità militari francesi promossero, tramite la Section Technique de l'Aéronautique (STAé), un programma indicato come "1925 C2" (Chasseur, caccia, a due posti) per dotarsi di un nuovo modello in grado di ricoprire i ruoli di aereo da caccia, diurno e notturno, e di aereo da ricognizione diurno.[4] In risposta al tale specifica l'ufficio tecnico della Hanriot, presentò il modello Hanriot H.33, derivato dal precedente caccia Hanriot H.31.[1]
Il propulsore era un radiale Salmson 18Ab a 18 cilindri disposti su 2 file di 9, raffreddati a liquido, erogante la potenza di 450 CV (370 kW) ed azionante un'elica bipala.[1][2]
L'armamento era composto da 2 mitragliatrici Vickers fisse, sincronizzate e sparanti frontalmente da 7,7 mm (0,303 pollici), situate nella parte anteriore della fusoliera.[1][2] Ulteriori 2 mitragliatrici Darne da 7,5 mm (0,295 pollici) erano posizionate nelle ali.[2] Due mitragliatrici Lewis da 7,7 mm (0,303 pollici) erano installate su un supporto brandeggiabile azionato dall'osservatore mitragliere.[1][2] Lo sviluppo del caccia biposto Hanriot H.33 fu piuttosto lungo, e all'epoca in cui iniziò i collaudi di volo il prototipo risultava surclassato da altri aerei più moderni.[1] Vennero effettuati limitati collaudi in volo prima che ogni ulteriore sviluppo fosse interrotto.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Green e Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, Godalming, Salamander Books, 1994, ISBN 1-85833-777-1.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- Periodici
- (FR) Georges Houard (a cura di) e André Morvan, La Visite des Stands, in Les Ailes. Journal Hebdomadaire de la Locomotion Aérienne, n. 287, Paris, 16 decémbre 1926.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Bruno Parmentier, Hanriot H-33, su Aviafrance. URL consultato il 1º gennaio 2025.
- (RU) H-31, su Airwar. URL consultato il 1º gennaio 2025.