Golanda è il nome con il quale Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum[2], indica la regione dove si stabilirono i Longobardi dopo aver lasciato la Mauringa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Incerta l'esatta collocazione della regione. Sebbene sia stata sostenuta anche un'identificazione con la terra che i Goti avevano sgomberato nel III secolo d.C., nell'odierna Polonia[3], tale ipotesi non è compatibile con le fonti classiche: Velleio Patercolo testimonia che agli inizi del I secolo d.C. i Longobardi erano ancora attestati sul medio-basso Elba, dove si scontrarono con Tiberio (5 d.C.)[4], e Tacito conferma tale ubicazione ancora alla fine del secolo[5].
Più probabile è quindi ritenuta l'identificazione della Golanda con la Landa di Luneburgo, bagnata dall'Elba e collocata nei pressi dell'odierna Amburgo[3][6]. A conferma di tale ipotesi torna il nome conservato da una zona di questo territorio fino al XIII secolo: Bardengau, dove ancora oggi esiste la località di Bardowick, presso Luneburgo. Il Bardengau era limitato a nord dall'Elba, a est dalla foresta di Göhrde, a sud dalle sorgenti dell'Ilm e ovest dal torrente Sava[6]. Qui sono state rinvenute anche testimonianze archeologiche della presenza longobarda: tombe con corredi di armi e ornamenti[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, cura e commento di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori, 1992).
- Publio Cornelio Tacito, Germania.
- Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo.
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Lidia Capo, Commento a Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, a cura di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori, 1992, ISBN 88-04-33010-4.
- Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi, Torino, Einaudi, 2002, ISBN 8806161822.
- Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2003, ISBN 88-7273-484-3.