Globigerina bulloides | |
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Rendering di G. bulloides | |
Intervallo geologico | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Protista |
Phylum | Foraminifera |
Classe | Globothalamea |
Ordine | Rotaliida |
Famiglia | Globigerinidae |
Genere | Globigerina |
Specie | G. bulloides |
Nomenclatura binomiale | |
Globigerina bulloides d'Orbigny, 1826 | |
Sinonimi | |
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Globigerina bulloides d'Orbigny, 1826 è una specie estinta di foraminifero planctonico eterotrofio del genere Globigerina, con un'ampia distribuzione nella zona eufotica oceanica.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I resti di G. bulloides sono costituiti da gusci con 3 a 5 globi a camere (abitualmente 4) che si dispongono con un andamento elicoidale, con pareti che presentano delle spine[1]. L'apertura si presenta come un arco dall'andatura simmetrica.
Le pareti del guscio presentano dei pori dal diametro di 0,7-0,9 µm[1], distribuiti con una densità di 70-100 pori/50 µm2.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'organismo era in grado di tollerare un'ampia gamma di temperature superficiali del mare, di salinità e di densità dell'acqua. La sua presenza è più abbondante alle alte latitudini meridionali (fino a 40° S), in alcune aree ad alte latitudini settentrionali (fino a 80° N); è rara alle latitudini equatoriali[2]. La densità o la sola presenza di G. bulloides può cambiare in funzione della fioritura del fitoplancton[3], ossia all'aumento della sua biomassa, ed è stato riscontrato che è più abbondante durante i mesi invernali e primaverili[4].
Come avviene per altri foraminiferi planctonici, i G. bulloides trovati nei sedimenti marini ottenuti da carote oceaniche possono essere utilizzati per ricostruire la storia climatica e per allineare le carote di sedimenti marini del programma IODP tra di loro o con i cicli astronomici. In questo senso, le analisi isotopiche dell'ossigeno di questi forami nel Nord Atlantico hanno aiutato a datare con precisione i tempi dell'inizio delle glaciazioni dell'emisfero settentrionale nel tardo Pliocene, ossia fra 2,5 e 3 milioni di anni fa[5], così come il livello dei mari durante l'ultima deglaciazione[6]. I rapporti magnesio/calcio sono usati anche nelle G. bulloides per ricostruire la storia della temperatura negli oceani del mondo, poiché colture sperimentali nei forami hanno mostrato che il rapporto magnesio/calcio aumenta esponenzialmente con l'aumento della temperatura dell'oceano[7].
Nel XIX secolo, ricercatori giunsero alla ferma conclusione che questi animali vivevano e morivano nella melma in cui erano stati trovati, a molte centinaia di metri di profondità[8][9]. Questa ipotesi si è poi rivelata errata in quanto il guscio dell'organismo calcifica anche al livello del mare[10].
È presente come fossile sin dal Paleogene[11].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]G. bulloides è una specie del genere Globigerina (d'Orbigny, 1826). Comporta le seguenti sottospecie estinte[11]:
- Globigerina bulloides subsp. extensa Fordham, 1986 †
- Globigerina bulloides subsp. incrusta Fordham, 1986 †
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b pforams@mikrotax project team, Globigerina bulloides, su mikrotax.org. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) Kennett, J. P. e Srinivasan, M. S., Neogene Planktonic Foraminifera: A Phylogenetic Atlas, Stroudsberg, Pennsylvania, Hutchinson Ross Publishing Company, 1983.
- ^ (EN) G. bulloides, su ngdc.noaa.gov. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) W.G. Deuser, E.H. Ross e C. Hemleben, Seasonal changes in species composition, numbers, mass, size, and isotopic composition of planktonic foraminifera settling into the deep sargasso sea, in Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, vol. 33, n. 1-3, 1981-03, pp. 103–127, DOI:10.1016/0031-0182(81)90034-1. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) G. Bartoli, M. Sarnthein e M. Weinelt, Final closure of Panama and the onset of northern hemisphere glaciation, in Earth and Planetary Science Letters, vol. 237, n. 1-2, 2005-08, pp. 33–44, DOI:10.1016/j.epsl.2005.06.020. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) Edouard Bard, Richard Fairbanks e Maurice Arnold, Sea-level estimates during the last deglaciation based on δ18O and accelerator mass spectrometry 14C ages measured in Globigerina bulloides, in Quaternary Research, vol. 31, n. 3, 1º maggio 1989, pp. 381–391, DOI:10.1016/0033-5894(89)90045-8. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) David W. Lea, Tracy A. Mashiotta e Howard J. Spero, Controls on magnesium and strontium uptake in planktonic foraminifera determined by live culturing, in Geochimica et Cosmochimica Acta, vol. 63, n. 16, 1999-08, pp. 2369–2379, DOI:10.1016/S0016-7037(99)00197-0. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ (EN) George Charles Wallich, Deep-sea Researches on the Biology of Globigerina, J. van Voorst, 1876.
- ^ (EN) Charles Wyville Thomson, The Depths of the Sea: An Account of the General Results of the Dredging Cruises of H.M.SS. "Porcupine" and "Lightning" During the Summers of 1868, 1869, and 1870, London, Macmillan and Co., 1873, pp. 21–22, 410.
- ^ (EN) R. Saraswat e N. Khare, Deciphering the modern calcification depth of Globigerina bulloides in the southwestern Indian Ocean from its oxygen isotopic composition, 2010. URL consultato il 3 febbraio 2022.
- ^ a b (EN) Hayward, B.W.; Le Coze, F.; Vachard, D.; Gross, O. (2021). World Foraminifera Database, Globigerina bulloides d'Orbigny, 1826., in WoRMS (World Register of Marine Species).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Globigerina bulloides
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Globigerina bulloides, su Fossilworks.org.
- (EN) Hayward, B.W.; Le Coze, F.; Vachard, D.; Gross, O. (2021). World Foraminifera Database, Globigerina bulloides d'Orbigny, 1826., in WoRMS (World Register of Marine Species).