Giuseppe Perego | |
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Nascita | Sondrio, 27 settembre 1920 |
Morte | Arnautowo, 26 gennaio 1943 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Reparto | Battaglione alpini "Tirano" 5º Reggimento alpini 2ª Divisione alpina "Tridentina" |
Anni di servizio | 1941 - 1943 |
Grado | Sottotenente di complemento |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Russia |
Battaglie | Offensiva Ostrogorzk-Rossoš Seconda battaglia difensiva del Don |
Comandante di | 46ª Compagnia |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere[1] | |
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Giuseppe Perego (Sondrio, 27 settembre 1920 – Arnautowo, 26 gennaio 1943) è stato un militare italiano. Sottotenente di complemento degli alpini, fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato in combattimento durante la seconda battaglia difensiva del Don.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Sondrio nel 1920, figlio di Piero e Adele Antonietta Sala, frequentava l'Università "Luigi Bocconi"[N 1] di Milano quando fu chiamato a prestare servizio militare nel settembre 1940.[1] Dopo aver frequentato la Scuola Allievi Ufficiali della specialità alpini a Bassano del Grappa, fu nominato sottotenente di complemento[2] nel marzo 1941, assegnato al Battaglione alpini "Tirano" del 5º Reggimento della 2ª Divisione alpina "Tridentina".[1] Trattenuto in servizio, nel luglio 1942 per il fronte russo, al comando di un plotone della 46ª compagnia. In Unione Sovietica fu protagonista di numerosi azioni di pattugliamento sul fronte di Belogory.[1] Durante un contrattacco sferrato nel settore di Arnautowo cadde mortalmente ferito alla testa del suo reparto. Dopo la sua morte fu promosso al grado di tenente con Regio Decreto del 18 marzo 1943, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria,[2] e il 24 febbraio 1946 gli fu conferita la laurea "ad honorem" in economia e commercio dall'Università commerciale "L. Bocconi".[1] Una via di Sondrio porta il suo nome.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Figlio di Ferdinando Bocconi, cadde in combattimento durante la battaglia di Adua. Il padre, per onorarne la memoria, decise di fondare a Milano una Scuola Superiore di Commercio.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Bianchi, Cattaneo 2011, p. 451.
- ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 450.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Bianchi, Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
- Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
- Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.
- Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve, Torino, Einaudi Ragazzi, 2001, ISBN 88-7926-359-5.
- Giulio Bedeschi, Centomila gavette di ghiaccio, Milano, Ugo Mursia, 1994, ISBN 88-425-1746-1.