Giuseppe Moschini | |
---|---|
Nascita | Sant'Elpidio a Mare, 17 giugno 1903 |
Morte | Canale di Sicilia, 17 gennaio 1943 |
Cause della morte | naufragio |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Grado | Capitano di vascello in servizio permanente effettivo |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Guerra di Spagna Seconda guerra mondiale |
Campagne | Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943) |
Battaglie | Battaglia di mezzo giugno |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Navale di Livorno |
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1] | |
voci di militari presenti su Teknopedia | |
Giuseppe Moschini (Sant'Elpidio a Mare, 17 giugno 1903 – Canale di Sicilia, 17 gennaio 1943) è stato un militare e marinaio italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Sant'Elpidio a mare, provincia di Ascoli Piceno, il 17 giugno 1903, figlio di Umberto e Carolina Bartolucci.[2] Arruolatosi nella Regia marina nel 1918 divenne allievo alla Regia Accademia Navale di Livorno da cui uscì nel 1922 con la nomina a guardiamarina e nel 1924 fu promosso sottotenente di vascello.[2]
Frequentato il 6º Corso di osservazione aerea a Taranto e, ottenuto il brevetto di osservatore dall'idrovolante, prestò servizio, nel grado di tenente di vascello, nella 187ª Squadriglia idrovolanti.[2][3] Rientrato in marina nel 1931 si imbarcò sul sommergibile Enrico Tori, e poi sul Balilla, con l'incarico di ufficiale in seconda.[3] Promosso capitano di corvetta nel 1936, ebbe prima il comando del sommergibile Fratelli Bandiera e poi della nave ospedale Cesarea, al termine del quale passò al comando della Squadriglia MAS a La Spezia.[3] Prese parte all'occupazione dell'Albania partecipando allo sbarco a Valona nell'aprile 1939, venendo insignito della medaglia d'argento al valor militare.[3] Promosso capitano di fregata alla vigilia della seconda guerra mondiale assunse il comando della 2ª Flottiglia MAS ad Augusta, partecipando a numerosissime missioni di guerra nel canale di Sicilia e nel Mediterraneo centrale.[3] Nel luglio 1942 passò al comando del cacciatorpediniere Bombardiere con il quale partecipò allo scontro navale del 17 gennaio 1943, nelle acque del canale di Sicilia, nel quale l'unità al suo comando, spaccata in due tronconi da un siluro lanciato dal sommergibile inglese United al comando di John Roxburgh, affondò.[3] Incurante della propria incolumità, cercò di porre in salvo il proprio timoniere, rimasto prigioniero tra le lamiere contorte della plancia divelta, trovando la morte nel tentativo.[3] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Presidente della Repubblica dell'11 aprile 1951.
— Regio Decreto 22 maggio 1939.
— Regio Decreto 7 novembre 1941.
— Determinazione del 16 gennaio 1942.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 173.
- ^ a b c Alberini, Prosperini 2016, p. 375.
- ^ a b c d e f g h Alberini, Prosperini 2016, p. 376.
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
- Aldo Cocchia, Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942, Milano, Ugo Mursia, 2004, ISBN 978-88-425-3309-2.
- Giorgio Giorgerini, La battaglia dei convogli in Mediterraneo, Milano, Ugo Mursia, 1977.
- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 173.
- Rolando Notarangelo e Gian Paolo Pagano, Navi mercantili perdute, Roma, Ufficio Storico Marina Militare, 1997, ISBN 978-88-98485-22-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Moschini, Giuseppe, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Giuseppe Moschini, su Marina Difesa. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- L’affondamento del Bombardiere e l’eroismo dei Marinai italiani, su Segreti nella Storia. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Fides Berdini, Dal "Bombardiere.. silurato 175 scomparsi, su Arena di Pola. URL consultato il 12 febbraio 2023.