Beato Giuseppe Beotti | |
---|---|
Presbitero e martire | |
Nascita | Gragnano Trebbiense, 26 agosto 1912 |
Morte | Bardi, 20 luglio 1944 (31 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 30 settembre 2023 da papa Francesco |
Ricorrenza | 20 luglio |
Giuseppe Beotti (Gragnano Trebbiense, 26 agosto 1912 – Bardi, 20 luglio 1944) è stato un presbitero italiano, riconosciuto martire dalla Chiesa cattolica il 20 maggio 2023 e proclamato beato il 30 settembre dello stesso anno da papa Francesco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giuseppe Beotti nacque il 26 agosto 1912 a Campremoldo Sotto, frazione del comune di Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza, da una famiglia di agricoltori.[1] Fu battezzato il giorno stesso della sua nascita. Essendo il padre Emilio Beotti chiamato alle armi in occasione dello scoppio della prima guerra mondiale, lui e la sua famiglia furono mantenuti ed educati alla fede cattolica dalla madre Ernesta Mori. Tra il 1916 e il 1919 tre dei suoi fratelli morirono a causa della difterite e della spagnola; sopravvivono solo le due sorelline, Maria e Savina.[2] Durante questa fase della sua vita, il piccolo Giuseppe iniziò a scoprire gradualmente la sua vocazione al sacerdozio.[2]
Nel 1925 entrò nel seminario della diocesi di Piacenza e fu ordinato sacerdote il 2 aprile 1938. Celebrò la sua prima messa a Gragnano, il giorno della domenica in Albis.[2] Iniziò il suo ministero come viecparroco di Borgonovo Val Tidone.[1][3][4] Era noto per la sua spiccata sensibilità nei confronti delle famiglie bisognose, aiutando anche i giovani che lottavano per il loro diritto a ricevere un'istruzione di qualità.[1]
Nel 1940, poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu inviato come parroco a Sidolo, un piccolo paese nel comune di Bardi, in provincia di Parma.[1][4] Fin da subito si distinse per accoglienza e instancabile resistenza ad ogni forma di totalitarismo: ospitò ebrei, partigiani e soldati feriti nella sua casa parrocchiale.[2][5]
Nel 1944 la cittadina fu invasa dalle truppe militari naziste. Tuttavia non smise di prestare il suo aiuto senza eccezioni, e accolse un centinaio di ebrei, aiutando anche i combattenti della resistenza, i ribelli, i soldati e i prigionieri di guerra fuggiti, perseguitati e feriti. Durante questo periodo travagliato, non esitò a difendere i diritti dei suoi parrocchiani.[6] Domenica 16 luglio 1944, durante la messa, disse:[6]
«Se mancasse ancora un sacrificio per far cessare questa guerra, Signore, prendi me!»
Quando l'entrata dei tedeschi in paese era ormai vicina, alcuni dei suoi parrocchiani gli consigliarono di fuggire insieme a loro per nascondersi nei cunicoli scavati nel bosco, ma lui rifiutò categoricamente dicendo:[2]
«Finché c’è un'anima da curare, io sto al mio posto.»
Durante un'azione svoltasi tra il 10 e l'11 luglio a Pelosa sopra Bedonia, una colonna tedesca perse 70 uomini. Questo fatto provocò un inasprimento dell'azione dei nazisti, i quali dichiararono più volte di voler vendicare i caduti. Di fronte a pericoli immediati come minacce di arresto e rappresaglie, non fuggì, ma rimase nella sua parrocchia in costante preghiera.[2]
Tra il 19 e il 20 luglio del 1944 i nazisti raggiunsero Sidolo e la rasero quasi al suolo.[2] Don Beotti aveva trascorso la notte in preghiera assieme al seminarista Italo Subacchi e al parroco di Porcigatone don Francesco Delnevo, che avevano cercato rifugio nella sua canonica.[2][6] Incerti sul da farsi, don Giuseppe e gli altri pensano di esporre un lenzuolo bianco dal campanile per dare segnale ai nazisti dell'assenza di partigiani armati nel paese; tale segno, però, fu frainteso dai tedeschi, che, al contrario, vollero uccidere il parroco.[2] Don Beotti fu arrestato assieme a don Francesco Delnevo e al seminarista Italo Subacchi e verso le 16:15 vennero tuttie tre fucilati.[2][7][8] Prima di essere ucciso, don Beotti si fece un'ultima volta il segno della croce, tenendo nell'altra mano il breviario.[2][6] Il suo assassinio fu motivato dall'odio verso i nazisti per aver violato le loro politiche antisemite.[9]
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]La causa di beatificazione è stata aperta a livello diocesano il 21 novembre 2010. La chiusura ufficiale del procedimento diocesano è avvenuta il 7 novembre 2014, con la presentazione delle testimonianze al Dicastero delle Cause dei Santi[10]. Il 20 maggio 2023 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce il suo martirio in odio alla fede[11][12] La cerimonia di beatificazione si è svolta il 30 settembre 2023 nella cattedrale di Piacenza, durante una celebrazione presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, in qualirà di delegato pontificio.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Giuseppe Beotti, su www.causesanti.va. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ a b c d e f g h i j k Il sacerdote piacentino don Giuseppe Beotti sarà beatificato, su IlPiacenza. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Don Beotti, Giovane Martire ucciso dai Nazisti: "Finché c’è un’anima da curare, io sto al mio posto", su ChurchPOP Italiano, 23 maggio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ a b Don Giuseppe Beotti (PDF), su diocesipiacenzabobbio.org.
- ^ (EN) Pope Francis recognizes martyrdom of Italian priest shot by Nazis for saving Jews, su America Magazine, 22 maggio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ a b c d Decreto. Sarà beato don Giuseppe Beotti, il parroco martire ucciso dai nazisti a Sidolo, su www.avvenire.it, 20 maggio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Il sacerdote Giuseppe Beotti, ucciso dai nazisti nel 1944, sarà beato: salvò centinaia di ebrei, su ParmaToday. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Papa Francesco riconosce il martirio di don Giuseppe Beotti fucilato nel 1945 dalle SS per aver difeso ebrei e partigiani (S.C.), su FarodiRoma, 20 maggio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Church to beatify Fr Giuseppe Beotti, killed by Nazis in 1944 - Vatican News, su www.vaticannews.va, 20 maggio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Redazione, Don Giuseppe Beotti: processo di beatificazione | Diocesi di Piacenza-Bobbio, su diocesipiacenzabobbio.org, 26 ottobre 2014. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Promulgazione di Decreti del Dicastero delle Cause dei Santi, su press.vatican.va. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Marcello Tassi, Sacrificò la vita per la sua gente: don Giuseppe Beotti sarà beatificato - Libertà Piacenza, su Liberta.it. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ "Il 30 settembre in Cattedrale la beatificazione di Don Beotti", su piacenzasera.it, 4 luglio 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Beotti, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Giuseppe Beotti, su causesanti.va, Congregazione delle cause dei santi.