Giuseppe in latino Iosephus, in greco antico: Ἰώσηπος , in ebraico יוֹסֵף? (Ficola, III secolo a.C. – Gerusalemme, 198 a.C.) è stato un nobile ebreo antico appartenente alla famiglia dei Tobiadi signori della Ammonitide, sostenitore della Dinastia tolemaica, per conto della quale fu esattore delle tasse per la Siria e la Fenicia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La biografia di Giuseppe è nota soprattutto attraverso il libro XII delle Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe [1]. Giuseppe era figlio di Tobia e della sorella del sommo sacerdote Onia II[2]. Quando Onia II non versò il tributo di venti talenti di argento al sovrano egizio (probabilmente Tolomeo III Evergete[3]), costui inviò a Gerusalemme un'ambasceria, guidata da Atenione, richiedendo il tributo e minacciando l'esproprio delle terre dei Giudei in caso di inadempienza[4]. Poiché Onia II non intendeva pagare, Giuseppe, il quale «ancora giovane per età, ma di grande reputazione per la sua dignità e preveggenza, godeva tra gli abitanti di Gerusalemme di considerazione»[2], chiese a Onia il permesso di recarsi in Egitto in qualità di ambasciatore[5].
Recatosi ad Alessandria, grazie a un prestito concessogli da finanziatori samaritani, Giuseppe seppe conquistare la benevolenza e del sovrano egizio; ottenne dal sovrano la carica di "capo del popolo", che era così separata dalla dignità sommo sacerdotale[3] e vinse inoltre la gara per l'appalto dei diritti di riscossione delle tasse in Celesiria, Fenicia, Giudea e Samaria[6]. Tolomeo gli diede una forza di duemila soldati e Giuseppe non si ebbe scrupoli nell'usare la massima severità nella riscossione delle tasse; per esempio, ad Ascalona e a Scitopoli, città che avevano rifiutato di versargli i tributi, mise a morte gli uomini più importanti e confiscò le loro proprietà [7].
Nei ventidue anni che mantenne l'incarico Giuseppe accumulò grandi ricchezze; in quel periodo «da una sola moglie, diventò padre di sette figli, ed ebbe ancora un figlio, al quale diede nome Ircano dalla figlia di suo fratello Solimio»[8]. Dopo la morte di Giuseppe, sorsero dei dissidi fra i suoi figli: mentre Ircano rimase fedele alla dinastia tolemaica, la maggior parte dei suoi fratellastri prese le parti dei nuovi signori seleucidi[3][9].
Albero genealogico degli Oniadi e dei Tobiadi
[modifica | modifica wikitesto]Jaddo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Onia I | Manasse | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Simone I | Eleazaro | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Onia II | figlia | Tobia | sconosciuta | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Simone II | Solimio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Onia III | Giasone | Menelao | Giuseppe | figlia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Onia IV | Ircano | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chelkia | Anania | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, a cura di Luigi Moraldi, traduzione di Luigi Moraldi, 1ª ed., Torino, UTET, 2013, ISBN 978-88-418-9766-9.
- Arnaldo Momigliano, TOBIADI, in Enciclopedia Italiana, XXXIII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. URL consultato il 19 febbraio 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giuseppe, in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.