Giulio Lusi | |
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Busto bronzeo di Giulio Lusi nella villa comunale di Ariano Irpino | |
Nascita | Ariano di Puglia, 28 gennaio 1899 |
Morte | Grisolera, 30 ottobre 1918 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Bersaglieri |
Reparto | 2º Reggimento bersaglieri |
Anni di servizio | 1915-1918 |
Grado | Sottotenente di complemento |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Battaglia di Caporetto Battaglia di Vittorio Veneto |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Giulio Lusi (Ariano di Puglia, 28 gennaio 1899 – Grisolera, 30 ottobre 1918) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque ad Ariano di Puglia, in provincia di Avellino, il 28 gennaio 1899,[3] figlio di Domenico e Anna Maria Durante.[1] Trasferitosi a Napoli al seguito della famiglia, frequentò il Liceo "Giovan Battista Vico" con il fine di seguire la carriera militare.[1] Nel dicembre 1916, in piena prima guerra mondiale, si arruolò volontario, non ancora diciottenne, nel Regio Esercito assegnato al 2º Reggimento bersaglieri.[3] Tentò di suo volontà di raggiungere la zona di operazioni ma gli fu impedito,[N 1] arrivando al fronte nell'aprile 1917 in forza al suo battaglione.[1] Dopo aver frequentato il corso per allievi ufficiali, nel mese di luglio fu nominato sottotenente di complemento assegnato, a sua domanda, alla 1ª Campagnia del IV Reparto d'assalto "Fiamme Cremisi", poi trasformato nel XXVI.[1] Nel mese di agosto si distinse a Monte Maio e durante il ripiegamento sulla linea del Piave, a seguito della battaglia di Caporetto, fu insignito della medaglia d'argento al valor militare per una audace azione compiuta a Luico sotto un intenso fuoco nemico[1].[3] Rimase ferito da un colpo di pistola alla spalla destra e venne ricoverato in ospedale per un lungo periodo di cure.[1] Con il braccio anchilosato volle rientrare in servizio attivo nonostante il parere negativo dei medici, lasciando volontariamente l'ospedale e rientrando al XXVI Battaglione schierato sul basso Piave a Cavazuccherina.[4] Il 23 ottobre, all'inizio della battaglia di Vittorio Veneto, e il giorno 30 oltrepassò il corso del Piave per primo, alla testa dei suoi uomini, attaccando un caposaldo nemico.[4] Cadde colpito da una raffica di mitragliatrice, e appena raggiunto dai suoi uomini fu visto agitare morente una piccolo fazzoletto tricolore in segno di incitamento.[4] Con Regio Decreto del 2 giugno 1921 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] Un istituto scolastico comprensivo di Ariano Irpino porta il suo nome.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 2 giugno 1921.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Partì a piedi per raggiungere il fronte, senza permesso, ma venne riconosciuto e ricondotto al deposito del reggimento.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
- ^ Carolei, Greganti, Modica 1968, p. 182.
- ^ a b c d Coltrinari, Ramaccia 2018, p. 170.
- ^ a b c Coltrinari, Ramaccia 2018, p. 171.
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 182.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lusi, Giulio, su Combattenti Liberazione.