Giovanni Becchetti (... – Fabriano, 1420 circa) e Pietro Becchetti (... – Fabriano, 1421 circa) sono stati due sacerdoti italiani dell'Ordine degli eremitani di Sant'Agostino. Il loro culto come beati fu confermato da papa Gregorio XVI nel 1835.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nati a Fabriano, appartenevano alla famiglia Becchetti ed entrambi abbracciarono la vita religiosa tra gli eremitani nel convento della loro città.[1]
Giovanni fu lettore a Rimini e nel 1385 fu inviato ad Oxford per conseguirvi il titolo di magister in teologia; fu reggente dello studio di Perugia.[2]
Pietro fu lettore a Rimini e poi a Venezia: nel 1393 visitò la Terra santa e al suo ritorno fece erigere nel chiostro del convento eremitano di Fabriano la chiesina del Santo Sepolcro.[2]
Morirono entrambi in fama di santità.[2]
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Sepolti inizialmente nella tomba comune dei frati, i loro corpi furono in seguito collocati in un'arca nella chiesa agostiniana e nel 1565 furono trasferiti nella chiesina del Santo Sepolcro, nel chiostro del convento.[2]
Papa Gregorio XVI, con decreto del 28 agosto 1835, ne confermò il culto con il titolo di beato.[3]
Il loro elogio si legge nel martirologio romano al 2 luglio.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
- Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.