Giovanni Gersen, nato come Giovanni da Cavaglià (Cavaglià, 1243 – ...), è stato un monaco cristiano italiano dell'ordine benedettino.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È stato abate dell'abbazia benedettina di Santo Stefano a Vercelli dal 1220 al 1250 e autore di alcuni scritti di carattere dottrinale tra i quale probabilmente il celeberrimo testo religioso l'Imitazione di Cristo[1].
Si è pensato che l'autore indicato come Gersen (o anche Gerson), fosse immaginario, solo nel XIX secolo si è identificato in questa figura, ad opera dello storico G. Antonio De Gregory autore della Storia letteraria vercellese, l'autore della De Imitatione Christi[2].
Secondo la tradizione infatti il Gersen nacque a Cavaglià nel luogo dove fino al 1912 sorgeva la cascina Campi di Giugno, in seguito demolita.[3] Il comune biellese gli ha intitolato la centrale via Gersen.[4]
Di tale monaco non si conoscono altri dettagli a causa della scarsità di fonti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Prefazione de L'imitazione di Cristo, Torino, 2005
- ^ La patria; geografia dell'Italia edito nel 1890 - figura 83.
- ^ AA.VV, Comuni della Provincia di Biella, Cuneo, Nerosubianco edizioni, 2005.
- ^ Sito Google maps, consultato nel dicembre 2010
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Autore anonimo, Imitazione di Cristo, Torino, San Paolo Editore, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Gersen