Beato Giacomino de' Canepacci | |
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Religioso carmelitano | |
Nascita | Piasca, 1438 |
Morte | Vercelli, 3 marzo 1508 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 5 marzo 1845 da papa Gregorio XVI |
Ricorrenza | 7 agosto |
Giacomino de' Canepacci, detto da Crevacuore (Piasca, 1438 – Vercelli, 3 marzo 1508), è stato un religioso italiano, frate converso dell'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo. Fu beatificato, per equipollenza, da papa Gregorio XVI nel 1845.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il cognome de Canepaciis, l'anno (1438) e il luogo di nascita (Piasca, all'epoca nella parrocchia di Crevacuore) compaiono solo nelle fonti più tarde e non sono certi. Il carmelitano inglese John Bale, che visitò l'Italia settentrionale tra il 1525 e il 1527, ricorda che egli fu un fratello converso, portinaio del convento di Vercelli.[1]
Un dipinto del 1509-1511 conservato nella chiesa dei carmelitani di Vercelli lo ritrae con una bisaccia sulle spalle, da cui si può desumere che si dedicasse alla questua.[1]
Secondo una Vita agiografica si distinse per la vita di preghiera e penitenza e distribuiva ai poveri la sua porzione di pane e vino.[1]
L'iscrizione sul suo antico sepolcro, nell'ambiente del campanile della chiesa di Vercelli, lo dice morto il 3 marzo 1508.[2]
Culto
[modifica | modifica wikitesto]I dipinti e le iscrizioni presso la sua tomba e gli ex voto documentano che il culto del beato iniziò subito dopo la sua morte (1509).[2]
Processi diocesani sul culto del beato si celebrarono nel 1728 e nel 1843.[2] Il suo culto ab immemorabili fu confermato da papa Gregorio XVI il 5 marzo 1845.[1]
Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 3 marzo.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.