Il Ghetto di Salerno fu creato, per una consistente comunità ebrea, intorno all'anno mille e durò alcuni secoli.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima documentazione che attesta un insediamento importante in questo ghetto, inizia nel X secolo nella Salerno longobarda.
Il quartiere ebraico sorgeva vicino al mare, tra le Mura di Salerno e l'antemurale, ed intorno a quella che oggi viene chiamata “Vía della Giudecca”. Gli ebrei che ci vivevano affittavano dalle chiese vicine sia le case che i terreni su cui costruivano le proprie abitazioni.
Alla fine del X secolo la comunità ebbe un notevole sviluppo (raggiungendo successivamente circa mille membri ai tempi di Guaimaro IV e suo figlio Aginulfo) ed iniziò ad insediarsi al di fuori delle vecchie mura longobarde in modo tale da gestire meglio i propri affari e per dare un'identità più precisa alla propria comunità.
Essendo ben inserita nella città di Salerno, la comunità ebraica offrì esponenti di rilievo alla Scuola Medica Salernitana mentre dal punto di economico erano dediti alla tintura delle stoffe e al commercio via mare.
Agli inizi del periodo angioino, Salerno ospitò il “Terzo Mosè” (dopo quello biblico e Mosè Maimonide): Mosè ben Shelomoh, nome importantissimo per quanto riguarda la cultura ebraica, che lavorò come medico della famosa Scuola medica salernitana e traduttore. Nel 1963 fu ritrovata nei pressi della chiesa di Santa Lucia una lapide sepolcrale dedicata a Shelomoh, deceduto nel 1279.
«Molte abitazioni degli ebrei salernitani appartenevano alla "Chiesa di Santa Maria de Domno", in via Masuccio Salernitano, che è stata inglobata negli edifici privati esistenti: venne denominata Santa Maria della Giudecca[1].Molti di questi ebrei erano commercianti, ma anche grandi studiosi ebrei sono venuti a studiare a Salerno. Molti medici erano ebrei: si narra che a fondare la “Scuola Medica Salernitana” sia stato anche l’ebreo Elino, a lui fu dedicata la “Porta di Elino” che poi fu sostituita dalla “Porta Nova”. Agli ebrei salernitani venne dedicata la antica chiesa longobarda di Santa Maria de Domno.Gli ebrei avevano ottimi rapporti con il monastero femminile benedettino di “San Giorgio”: stipulavano contratti di fitto con le religiose che possedevano molte proprietà immobiliari. Aniello Palumbo[2]»
Nel 1266 arrivarono gli Angioini che incominciarono a pressare gli ebrei affinché si convertissero alla fede cattolica. Questo fine fu raggiunto anche grazie all'offerta di premi come l'esenzione dalle tasse. Comunque gli Angioini si mostrarono man mano tolleranti sia per chi non aveva abbandonato la propria fede sia per chi voleva convertirsi alla religione dei propri padri.
Con l'arrivo dei Francesi nel 1495, gli ebrei furono perseguitati per la prima volta, mentre Carlo V nel 1541 mise la parola fine alla presenza ebraica a Salerno ed in Campania.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'antica chiesa longobarda di Santa Maria de Domno fu fatta edificare da una donna longobarda di nome Sichelgaita, la moglie del principe di Salerno Giovanni e che era la bisnonna della sua più famosa omonima che avrebbe sposato Roberto il Guiscardo. Questa edificazione ecclesiastica avvenne attorno al 990, "inter murum et muricinum", come leggiamo in tre documenti redatti tra il 990 e il 991, cioè nello spazio tra le antiche mura romano-bizantine e quelle nuove fatte costruire dal principe Arechi II e da suo figlio Grimoaldo. Direttamente sulle quali, tra l’altro, poggiava il lato sud della chiesa Santa Maria de Domno, denominata così già in un documento del 1092, e che limitava nel Medioevo, insieme a Santa Maria de Mare (oggi Santa Lucia de Judaica), il “Vico della Giudaica”, il quartiere ebraico di Salerno, nel quale aveva sede la comunità ebraica più grande dell’intero Sud Italia
- ^ Gli ebrei a Salerno
- ^ (https://core.ac.uk/download/323315727.pdf) PETER A. MAZUR "Un’alleanza ambigua: i nuovi cristiani, il viceré e la costruzione del dominio spagnolo a Napoli."
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carucci, Carlo. Gli ebrei in Salerno nei secoli XI e XII, in "Archivio Storico della Provincia di Salerno", 1 (1921)
- Segre, Bruno. Gli ebrei in Italia. Giuntina editoriale. Firenze, 2001.