Gesualda Malenchini Pozzolini (Livorno, 2 aprile 1809 – Firenze, 31 dicembre 1894) è stata una patriota, educatrice e filantropa italiana, animatrice di un salotto politico-culturale fiorentino, fondatrice di una scuola a Bivigliano, ed insignita di una medaglia d'oro per le sue benemerenze nell'istruzione popolare.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Livorno nel 1809, in una famiglia benestante di proprietari di navi,[1] figlia di Pietro e Veneranda Chiellini, sorella maggiore di Vincenzo Malenchini che sarà membro del Governo provvisorio della Toscana nel 1859 e volontario garibaldino nella spedizione dei Mille,[2] Gesualda nel 1828 sposa Luigi Pozzolini e si trasferisce a Firenze.[2] Partecipe degli ideali politici del fratello, alla fine degli anni cinquanta dell'Ottocento, Gesualda organizza nella città toscana un salotto politico-culturale, al quale partecipa anche la figlia Cesira,[3] che è frequentato settimanalmente da intellettuali e politici, quali Atto Vannucci, Giovanna Milli, Erminia Fuà Fusinato.[2]
Il suo impegno educativo si manifesta concretamente con la fondazione a Bivigliano, frazione del comune di Vaglia, nell'attuale città metropolitana di Firenze, ove il marito Luigi ha acquistato una villa appartenuta alla famiglia Ginori, di una scuola rurale aperta ai ragazzi poveri della zona e Gesualda stessa, coadiuvata dalle figlie Antonietta e Cesira, si dedica all'insegnamento.[2] A riprova dei suoi interessi culturali, Gesualda, inoltre, è socia ordinaria (una tra le poche donne) della Società geografica italiana.[2][4]
Nl 1870 Cesare Correnti, ministro della pubblica istruzione nel governo Lanza, le conferisce una medaglia d'oro per la sua attività in campo educativo.[2]
Si spegne a Firenze, a ottantacinque anni, nel 1894. Il comune di Vaglia ha dedicato al suo nome una strada della frazione di Bivigliano, località ove sorse la scuola rurale da lei fondata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ F. Cambi e G. Staccioli, Il gioco in Occidente. Storia, teorie, pratiche, Armando Editore, 2007, nota n. 13, p. 78. Il testo in Google Libri.
- ^ a b c d e f Fonte: A. Savelli, 31 dicembre 1894: muore Gesualda Malenchini Pozzolini", riferimenti e link in Collegamenti esterni.
- ^ Maria Luisa Betri ed Elena Brambilla, Salotti e ruolo femminile in Italia: tra fine Seicento e primo Novecento, Venezia, Marsilio, 2004. p. 381.
- ^ Bollettino della Società geografica italiana, Serie III, Volume VII, Roma, 1894, p. 37. Sito "Internet Archive".
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Aurora Savelli, 31 dicembre 1894: muore Gesualda Malenchini Pozzolini, nel sito "Storia di Firenze. Il portale per la storia della città". URL consultato il 12 ottobre 2014.
- Aurora Savelli, Gesualda Malenchini Pozzolini e le sue figlie: «indivisibili come sorelle». Primi appunti, Rassegna Storica Toscana, Anno LX, n. 1, Gennaio-Giugno 2014, Leo S. Olschki Editore, Firenze. Repository dell'Università degli Studi di Firenze. URL consultato il 13 agosto 2017.
- https://www.storiadifirenze.org/?p=3534