Gente non comune | |
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Titolo originale | Uncommon People: Resistance, Rebellion and Jazz |
Ritratto di Eric Hobsbawm (2011) | |
Autore | Eric Hobsbawm |
1ª ed. originale | 1998 |
1ª ed. italiana | 2000 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storiografia |
Lingua originale | inglese |
Gente non comune: Storie di uomini ai margini della storia (Uncommon People: Resistance, Rebellion and Jazz) è una raccolta di ventisei saggi dello storiografo britannico Eric Hobsbawm pubblicato per la prima volta nel 1998.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Come afferma l'autore nella Prefazione, i saggi riguardano «persone i cui nomi sono di solito ignoti a tutti, se non a familiari e a vicini [...] ma collettivamente, se non come singoli, quegli uomini e quelle donne sono stati protagonisti della nostra storia. Quello che hanno pensato e fatto è tutt'altro che trascurabile; era in grado di influire, e ha influito, sulla cultura e sugli avvenimenti»[1]. Tre sezioni si occupano di particolari gruppi sociali: classe operaia e radicalismo politico (capitoli 1-10); i lavoratori delle campagne (capitoli 11-13); i jazzisti (capitoli 19-25); una quarta sezione (14-18) è dedicata ad eventi storici della seconda metà del XX secolo.
- Capitoli
- Thomas Paine
- I machine-breakers
- Calzolai radicali
- Le tradizioni dei lavoratori
- La produzione della classe operaia, 1870-1914
- Valori vittoriani
- Uomini e donne: immagini a sinistra
- Il primo maggio: nascita di una ricorrenza
- Il socialismo e l'avanguardia, 1880-1914
- Il megafono della sinistra[2]
- I contadini e la politica
- L'occupazione delle terre da parte dei contadini
- Il bandito Giuliano
- Il Vietnam e la dinamica della guerriglia
- Il maggio 1968
- Le norme della violenza
- Sesso e rivoluzione
- Epitaffio per un briccone: Roy Cohn
- Il Caruso del jazz[3]
- Count Basie
- Il Duca[4]
- Il jazz arriva in Europa
- Lo swing del popolo
- Il jazz dal 1960
- Billie Holiday
- Il Vecchio Mondo e il Nuovo: a cinquecento anni da Colombo
Critica
[modifica | modifica wikitesto]In una intervista, Hobsbawm definì il Novecento come il secolo della "gente comune", il periodo in cui le masse anonime hanno fatto irruzione nella scena politica, determinandone mutamenti anche radicali[5]. Fra gli argomenti trattati, le lotte politiche dei calzolai, il Maggio francese, il bandito Salvatore Giuliano, la storia del jazz, "una delle poche forme d'arte le cui radici affondano nella vita delle classi povere". Gli scritti di Eric Hobsbawm erano un esempio di ciò che i francesi chiamano "haute vulgarization" (alta divulgazione) per la «facilità non comune di espressione dell'autore, il suo stile vivace e la sua capacità di sintetizzare complesse vicende»[6].
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Uncommon People: Resistance, Rebellion and Jazz, London, Trafalgar Square, 1998, p. 352, ISBN 978-0-34-911-228-2.
- Gente non comune, traduzione di Stefano Galli e Sergio Mancini, Collana Storica, Milano, Rizzoli, 2000, p. 447, ISBN 88-17-86336-X.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ E.J. Hobsbawm, Gente non comune; trad. di S. Galli e S. Mancini, Rizzoli, 2000, pp. 7-8
- ^ Biografia di Harold Laski
- ^ Biografia di Sidney Bechet
- ^ Biografia di Duke Ellington
- ^ Simonetta Fiori, «Io storico pentito sul gulag», la Repubblica del 13 maggio 2000
- ^ Donald Sassoon, «Goodbye Eric, marxista sul serio», Il Sole 24 Ore del 7 ottobre 2012
Altri progetti
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