Gaio Claudio Centone | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Caius Claudius Appius Centho oppure Cento |
Gens | Claudia |
Consolato | 240 a.C. |
Dittatura | fine del 213 a.C.[1] |
Gaio Claudio Centone[2] (latino: Caius Claudius Appius Centho oppure Cento) (fl. III secolo a.C.) è stato un politico della Repubblica romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gaio Claudio Centone era membro della gens Claudia, una delle famiglie più potenti ed in vista della Roma del III secolo a.C.; era il terzo figlio di Appio Claudio Cieco. Fu eletto console nel 240 a.C. con Marco Sempronio Tuditano.
Fu censore nel 225 a.C. e interrex nel 217 a.C..[3]
Livio racconta che il console del 213 a.C., Tiberio Sempronio Gracco, lo nominò dittatore alla fine di quello stesso anno, per convocare i comizi centuriati allo scopo di eleggere i nuovi consoli, evitando che i consoli del momento venissero allontanati dai fronti della guerra in corso contro Annibale. Claudio Centone allora nominò come magister equitum, Quinto Fulvio Flacco.[1] Conclusi i comizi, il dittatore abbandonò la carica.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Livio, XXV, 2.3.
- ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 p. 768 Archiviato il 20 ottobre 2012 in Internet Archive.
- ^ Livio, XXII, 34.
- ^ Livio, XXV, 2.5.