Fulvio Salvi vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Sovana (1713-1727) |
Nato | 22 luglio 1658 a Siena |
Ordinato diacono | 29 giugno 1683 |
Ordinato presbitero | 4 luglio 1683 |
Nominato vescovo | 11 dicembre 1713 da papa Clemente XI |
Consacrato vescovo | 21 dicembre 1713 dal cardinale Gianantonio Davia |
Deceduto | 25 maggio 1727 (68 anni) a Sovana |
Fulvio Salvi (Siena, 22 luglio 1658 – Sovana, 25 maggio 1727) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Siena il 22 luglio 1658, figlio di Augusto Maria Salvi e donna Assunta, intraprese ben presto la carriera ecclesiastica, ricevendo la tonsura il 25 marzo 1679 direttamente dall'arcivescovo Clelio Piccolomini.[1] Il 29 giugno 1683 fu promosso al diaconato e ricevette l'ordinazione il 4 luglio di quell'anno, laureandosi poi in teologia nel mese di agosto.[1]
Nominato parroco e preposto di Pienza, fece il suo ingresso in propositura il 9 ottobre 1687.[1] Salvi divenne vicario generale della diocesi di Pienza a partire dall'agosto 1691, prima sotto l'episcopato di Girolamo Borghesi e poi sotto quello di Antonio Forteguerri.[1] Il 18 ottobre 1691 ottenne la sua seconda laurea in utroque iure, ovvero in diritto civile e canonico.[1] Nel 1708 fu nominato camerlengo della massa capitolare di Pienza, ma dovette fare i conti con l'opposizione della famiglia Piccolomini, che esercitava il patronato sull'Opera del duomo.[1][2]
Nel gennaio 1713 venne trasferito alla diocesi di Sovana, divenendone vicario generale.[1] L'11 dicembre fu nominato vescovo di quella diocesi, succedendo a Domenico Maria della Ciaia, ricevendo la consacrazione il 21 dicembre dalle mani del cardinale Gianantonio Davia e gli arcivescovi Ferdinando Nuzzi e Silvio Cavalieri.[1][3]
Morì il 25 maggio 1727 e fu sepolto nel duomo di Sovana.[1] Sulla lapide è posto un epitaffio che recita: «D.O.M. / Fulvii. Salvi. epi. suan. / Ossa. VIII. Kal. junii. / MDCCXXVII. sub. orga. / Composit. huc. tran. et. mon. p. g. a.e.c. / Rajmund: Leoni. civis. / Pientin. IX. kal. / Jun. MDCCLXXX».[1]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Juan Pardo de Tavera
- Cardinale Antoine Perrenot de Granvelle
- Vescovo Frans van de Velde
- Arcivescovo Louis de Berlaymont
- Vescovo Maximilien Morillon
- Vescovo Pierre Simons
- Arcivescovo Matthias Hovius
- Arcivescovo Jacobus Boonen
- Arcivescovo Gaspard van den Bosch
- Vescovo Marius Ambrosius Capello, O.P.
- Arcivescovo Alphonse de Berghes
- Arcivescovo Humbertus Guilielmus de Precipiano
- Cardinale Gianantonio Davia
- Vescovo Fulvio Salvi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Giovanni Mignoni, Prelati pientini vescovi in Maremma tra Sette e Ottocento, in Ettore Pellegrini (a cura di), Storia ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto. Atti della giornata di studi in occasione della pubblicazione dell'opera di Francesco Anichini, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2017, pp. 137-140.
- ^ Giuseppe Chironi, L'archivio diocesano di Pienza. Inventario della sezione storica, Siena, 2000, pp. 412-414.
- ^ (EN) David Cheney, Fulvio Salvi, su Catholic-Hierarchy.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 5, pp. 365.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 757.
- Ettore Pellegrini (a cura di), Storia ecclesiastica della città e diocesi di Grosseto. Atti della giornata di studi in occasione della pubblicazione dell'opera di Francesco Anichini, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2017.
- (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. 3, seconda edizione, Venezia, 1718, col. 762.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fulvio Salvi, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) David M. Cheney, Fulvio Salvi, in Catholic Hierarchy.