Francesco Maria Benedetto Amat Manca | |
---|---|
Nascita | Cagliari, 24 ottobre 1757 |
Morte | Genova, 27 aprile 1830 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Arma | Cavalleria |
Grado | Maggiore generale |
Guerre | Guerre rivoluzionarie francesi |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
voci di militari presenti su Teknopedia | |
Francesco Maria Benedetto Amat Manca (Cagliari, 24 ottobre 1757 – Genova, 27 aprile 1830) è stato un politico e militare italiano.
Ufficiale veterano delle guerre rivoluzionarie francesi, ebbe una brillante carriere militare, venendo insignito del Collare dell'Annunziata e del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Cagliari il 24 ottobre 1757, figlio di Vincenzo Amat Bacallar, marchese di San Filippo, e di Maddalena Manca Guiso, marchesa d'Albis ecc.[N 1] Come d'uso all'epoca in Sardegna, è indicato con entrambi i cognomi, quello del padre e quello della madre. Avviato alla vita di corte a Torino, contemporaneamente intraprese anche quella militare.[2]
A Corte la sua carriera iniziò con la nomina a paggio d’onore di Re Carlo Emanuele III di Savoia,[2] divenendo successivamente secondo scudiero e gentiluomo di bocca[1] della principessa Carolina di Savoia, figlia del Re Vittorio Amedeo III.[2] Quando venne costituita la corte del fratello del re, il duca d'Aosta Vittorio Emanuele per le nozze con Maria Teresa d’Austria, fu nominato primo scudiero della duchessa.[2] Durante la permanenza della corte a Cagliari, era incaricato di portare a passeggio la principessa Maria Cristina (poi regina di Napoli, dove reggiunse la santità).[3]
Il 2 novembre 1815,[4] all'atto della restaurazione fu insignito del Collare dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata,[2] del cui ordine ricoprì poi l'incarico di tesoriere e divenendone successivamente decano.[1] Il 13 marzo 1821 fu controfirmatario dell'atto di abdicazione[1] di re Vittorio Emanuele I in favore di Carlo Felice.[2] Insignito del Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro[2] nel 1822, si ritirò con il grado di maggiore generale di cavalleria nel 1824, stabilendosi a Nizza.[1] Non si sposò mai, e si spense a Genova il 27 aprile 1830.[N 2][1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I titoli di entrambi i genitori furono ereditati dal fratello primogenito Giovanni.
- ^ Nel suo testamento lasciava agli eredi, a sorella Anna ed i figli del fratello Giovanni, la somma di 24.836 lire sarde.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cariche del Piemonte e Paesi uniti colla serie cronologica delle persone che le hanno occupate. Tomo II, Torino, Onorato Derossi Stampatore e Libraio, 1798.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Giuseppe Manno, Storia di Sardegna - Volume 4, Torino, Tipografia Andrea Alliana, 1827.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Albero genealogico della famiglia Amat, su Araldica di Sardegna, http://www.araldicasardegna.org, at. URL consultato il 10 ottobre 2018.
- Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Delegazione magistrale della Sardegna, su Ordini dinastici di Savoia, http://www.ordinidinasticisavoia-sardegna.net, ar. URL consultato il 10 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).