Francesco Beverini (Lucca, 9 dicembre 1635 – Padova, prima del 1674) è stato un poeta e librettista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Francesco Beverini nacque a Lucca, da Bernardo e Chiara Pierotti, il 9 dicembre 1635.[1]
Nel 1658 fuggì da Lucca per salvarsi dalla condanna a morte inflittagli per aver ucciso uno zio nel dicembre 1657.[2] Visse lontano dalla sua città, vagando tra Firenze, Roma, Palermo, Vienna, Venezia e infine a Padova, dove morì prima del 1674, come si deduce dall'elegia per la sua morte scritta dal fratello Bartolomeo e da questo pubblicata nei Carminum libri septem (Lucca, Giacinto Paci, 1674, pp. 94-96).[2]
Si distinse come autore di versi d'occasione, tra cui l'epitalamio Amore disarmato per il matrimonio del granduca di Toscana Cosimo II de' Medici e Margherita Luisa d'Orleans (Firenze, 1661), e di libretti d'opera, come L'amante inimica (1668); Il Demofoonte (Palermo, 1669, musica di Carlo Rienz[3]; Roma, 1669); La Flavia imperatrice (Palermo, Teatro Rotino, 1669, musica di Marco Antonio Sportonio; Roma, 1669); Dario in Babilonia (Venezia, Teatro Vendramin a S. Salvatore, 1671, musica di Giovanni Antonio Boretti).
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Almachilde Pellegrini, Spettacoli lucchesi nei secoli XVII-XIX, Lucca, Giusti, 1914 (Memorie e documenti per servire all'istoria del Ducato di Lucca, vol. 14), p. 120.
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