Fonte di Anna Perenna | |
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Civiltà | Civiltà romana |
Utilizzo | Fontana votiva |
Epoca | IV secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Roma |
Scavi | |
Data scoperta | 1999 |
Date scavi | 1999 |
Amministrazione | |
Ente | Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma |
Responsabile | Marina Piranomonte |
Visitabile | Visite guidate su prenotazione |
Sito web | www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/fonte-di-anna-perenna_2976/ |
Mappa di localizzazione | |
La fonte di Anna Perenna è una fontana votiva risalente al IV secolo a.C. dedicata al culto dell'omonima divinità romana, rinvenuta nel 1999 a Roma e utilizzata fino al VI secolo d.C..
La scoperta ha permesso di localizzare con certezza l'originaria ubicazione del bosco sacro di Anna Perenna, già citato da Ovidio nei Fasti, e di testimoniare lo svolgimento di una quantità eccezionale di pratiche magiche protrattesi nel corso di molti secoli, grazie agli oggetti ritrovati presso il sito.[1]
I reperti rinvenuti nella cisterna attigua alla fonte sono esposti nel Museo nazionale romano delle Terme di Diocleziano in un allestimento che tenta di ricostruire il luogo delle attività magiche.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La fontana, di forma rettangolare e costruita in blocchi di tufo e mattoni, è stata ritrovata a seguito di scavi eseguiti ad una profondità compresa tra i 6,2 m e i 10,3 m sotto il piano stradale. Un altare ne ornava il frontespizio e l'iscrizione in lingua latina rinvenuta su di esso ha permesso di attribuire l'opera al culto della Dea: «NYMPHIS SACRATIS ANNAE PERENNAE».[2][3]
Sulla parte posteriore della fontana è presente una cisterna rettangolare in cui affluiva l'acqua sorgiva le cui originarie dimensioni non sono note, essendo stata danneggiata dai lavori di edificazione del parcheggio interrato. All'interno della cisterna sono stati rinvenuti numerosi oggetti, testimonianza dei rituali magici legati al culto della Dea.[3]
Ritrovamenti
[modifica | modifica wikitesto]La fontana è stata scoperta nel 1999 durante i lavori per la costruzione di un parcheggio nel quartiere Parioli a Roma, all'angolo tra via Guidubaldo del Monte e piazza Euclide. All'interno della cisterna annessa alla fontana, sono stati trovati moltissimi oggetti di diversa natura, preservati nel tempo dallo strato di limo depositatosi sul fondo nel corso dei secoli. Gli oggetti rinvenuti sono numerosi e di varia natura: 549 monete, 74 lucerne, 9 recipienti di piombo alcuni contenenti delle statuette antropomorfe, 3 brocche di ceramica, un paiolo in rame (caccabus), tavolette con incise delle maledizioni (defixiones). Il ritrovamento di alcune pigne e di gusci d'uovo sono stati interpretati come pratiche augurali. Nonostante sia difficoltoso procedere a un'esatta datazione di tutti i reperti, essi testimoniano sia l'utilizzo religioso del sito ma in particolar modo dei riti magici che vi si svolgevano nel nome della divinità, soprattutto in età tardo antica,[1] protrattisi fino all'abbandono della fontana, avvenuto intorno al VI secolo d.C..[3]
Il ritrovamento del paiolo in rame suggerisce che presso il sito si preparassero pozioni magiche, e di particolare interesse è il rinvenimento di tavolette in piombo recanti incise delle maledizioni contro nemici e amanti, alcune delle quali trovate anche all’interno delle lucerne. Altro ritrovamento particolare è rappresentato da alcune statuette antropomorfe impastate con cera e farina custodite all’interno di contenitori in piombo inseriti uno dentro l’altro.[1] Analisi effettuate nel 2000 dal servizio di polizia scientifica hanno evidenziato sul sigillo del più interno dei tre cilindri delle impronte digitali.[4]
Il fatto che tra le numerose monete rinvenute non ve ne siano di precedenti all'epoca di Augusto, potrebbe essere giustificato da manutenzioni e pulizie periodiche della cisterna oppure da un restauro avvenuto in età imperiale.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d La fonte di Anna Perenna. Il nuovo allestimento, Comunicato stampa del Ministero per i beni delle attività culturali e del turismo, Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma del 19.6.2014
- ^ «Alle ninfe consacrate ad Anna Perenna»
- ^ a b c d (EN) Marina Piranomonte, Francisco Marco Simón The Daemon and the Nymph: Abraxas and Anna Perenna Archiviato il 10 aprile 2015 in Internet Archive., su Bollettino di Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D8 / 1, a cura del Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione Generale per le antichità
- ^ Misteri archeologici, su Polizia di Stato. URL consultato il 15.9.2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su fonte di Anna Perenna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fonte di Anna Perenna, su soprintendenzaspecialeroma.it. URL consultato il 31 luglio 2019.
- Fonte di Anna Perenna, su beniculturali.it. URL consultato il 31 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2019).