Nel 1898 la Commissione tecnica incaricata decise l'inclusione nel "Plano da Rede" il prolungamento della linea di Évora fino ad Elvas, sentite le conclusioni del Conselho Superior de Obras Públicas e del Conselho Superior de Guerra che ritenevano importante prima della costruzione della ferrovia il potenziamento delle strutture di difesa ad Elvas. La Estremoz-Vila Viçosa darebbe stato di facile costruzione e al servizio di zone ricche e popolose quali Estremoz, Borba, Vila Viçosa e Alandroal[1].
Un decreto del 19 giugno 1902 organizzò le strutture deputate al progetto[2].
Il piano della rete ferroviaria a Sud del Tago del 28 novembre autorizzò la continuazione della ferrovia di Évora fino ad Elvas appena ne fosse approvato il progetto[3].
Il 1º luglio 1903 fu disposto che il "Fundo Especial dos Caminhos de Ferro do Estado" sostennesse il progetto di costruzione[4]; il 10 settembre il governo ordinò che si desse inizio ai lavori[5]. Tra il 17 novembre e il 15 gennaio 1904 vennero banditi vari concorsi per l'esecuzione dei lavori e delle opere d'arte[6].
Nel mese di aprile 1905 la ferrovia era già costruita[7] e in luglio venne esaminata dalla commissione ispettiva nella intera tratta tra l'antica stazione di Estremoz posta a São Bento do Ameixial e Vila Viçosa; il 29 del mese la linea fu aperta all'esercizio provvisorio[8]. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 1º agosto 1905[9].
Il progetto del 1902 tra l'antica stazione di Estremoz sita ad Ameixial e Vila Viçosa aveva un'estensione di circa 23 km[1][3]; il tracciato usciva dall'antica stazione e cominciava a salire verso Estremoz dove sarebbe stato costruita una nuova stazione presso le mura; lasciata la città le linea seguiva il percorso della strada fino a Vila Viçosa[1]. Oltre a una nuova stazione ad Estremoz erano previste altre due stazioni a Borba e a Vila Viçosa e una fermata tra Borba ed Estremoz; Vila Viçosa era prevista come terminale in via provvisoria in quanto la linea avrebbe dovuto proseguire fino a raggiungere la ferrovia dell'Est[1]. Quanto ad opere d'arte solo un ponte superava i 3 metri mentre erano 38 i passaggi a livello[1].
^abcdeDe Extremoz a Villa Viçosa (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 16, n. 364, 16 febbraio 1903, p. 53. URL consultato il 6 aprile 2017.
^Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 349, 1º luglio 1902, p. 14. URL consultato il 6 aprile 2017.
^ab José Sousa, A rêde ferro-viaria ao Sul do Tejo (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 359, 1º dicembre 1902, pp. 354, 355. URL consultato il 6 aprile 2017.
^Parte Official (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 16, n. 374, 16 luglio 1903, pp. 5, 6. URL consultato il 6 aprile 2017.
^Parte Official (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 16, n. 378, 16 settembre 1903, pp. 4, 5. URL consultato il 6 aprile 2017.
^Arrematações (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 16, n. 381, 1º novembre 1903, pp. 14, 15. URL consultato il 6 aprile 2017.
^ José Fernando de Sousa, Ligações com a rêde espanhola (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 18, n. 416, 16 aprile 1905, p. 4. URL consultato il 6 aprile 2017.
^Parte Official (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 18, n. 424, 16 agosto 1905, p. 6. URL consultato il 6 aprile 2017.
^ Carlos Manitto Torres, A evolução das linhas portuguesas e o seu significado ferroviário, in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 70, n. 1683, Lisbona, Gazeta dos Caminhos de Ferro, 1º febbraio 1958, pp. 76, 78.
^(ES) José Luís Torres Blazquez, El Museo de Ferrocarril de Estremoz, in Maquetren, vol. 2, n. 8, Madrid, Resistor, S. A., 1992, p. 13.
História de Portugal em Datas, Círculo de Leitores, Lda. e Autores, 1994, p. 480, ISBN972-42-1004-9.
João Paulo Martins, Madalena Brion, Miguel de Sousa, Maurício Levy, Óscar Amorim, O Caminho de Ferro Revisitado. O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
Francisco José Viegas, Comboios Portugueses. Um Guia Sentimental, Lisbona, Círculo de Editores, 1988, p. 185.