La ferrovia di Matosinhos, in origine detta Ramal de Leixões o Linha de Leça, era una ferrovia a scartamento metrico del Portogallo che collegava Senhora da Hora, sulla ferrovia della Póvoa, al porto di Leixões. Fu aperta all'esercizio il 6 maggio 1893[1] sostituendo la vecchia "Linha de São Gens", del 1884, che collegava le "Pedreiras de São Gens" al porto di Leixões[2].
La ferrovia di Matosinhos nacque dall'adattamento di una ferrovia di servizio precedente, la "Linha de São Gens". Tale linea nacque in seguito alla necessità di pietra da costruzione per la realizzazione dei moli del porto di Leixões[3]; l'esaurimento delle cave di Aguiar portò alla necessità di estrarla da quelle di São Gens[2]. La società Dauderni & Duparchy, che aveva l'appalto della costruzione dei moli portuali, costruì nel 1884[2] la ferrovia a scartamento ridotto 900 mm, per conto della Companhia das Docas do Porto[2][3][4].
Nel 1892, terminati i lavori del porto de Leixões[5] la ferrovia aveva esaurito il suo scopo ma la popolazione del Matosinhos ne richiese il mantenimento adattandola al trasporto di viaggiatori e merci fino alla stazione di Senhora da Hora, che permetteva l'accesso ai treni della "Linha da Póvoa"[3].
A tale scopo venne concessa una licenza alla Companhia do Caminho de Ferro do Porto à Póvoa e Famalicão[2][6]
Nel 1892 una commissione esaminò se ci fossero le condizioni necessarie all'esercizio[6]. Il 6 maggio 1893 fu autorizzato il servizio passeggeri e successivamente quello di merci[1]. Nel 1894 la Companhia do Porto à Póvoa e Famalicão fu autorizzata a costruire una stazione e uno scalo merci marittimo nel porto di Leixões[2].
Il 28 marzo 1895 le installazioni portuali e ferroviarie del "Ramal de Leixões" vennero assunte in gestione dallo Stato, mantenendo tuttavia gli accordi precedenti con la Compagnia della Póvoa[2]. Nel 1897 l'ingegnere Justino Teixeira elaborò un progetto per una ferrovia di collegamento tra le linee del Minho e del porto di Leixões; un altro progetto venne approntato dalla commissione tecnica del "Plano da Rede Complementar ao Norte do Mondego" con passaggio da Senhora da Hora[7]. Alla connessione esistente a nord se ne aggiunse una a sud per permettere un servizio diretto tra la stazione di Porto Boavista e Matosinhos[2].
Passaggio alla Companhia do Norte e cambio di scartamento
Il 14 gennaio 1927 la Companhia do Porto à Póvoa e Famalicão si fuse con la Companhia do Caminho de Ferro de Guimarães formando la Companhia dos Caminhos de Ferro do Norte de Portugal che, dall'8 agosto 1927, assunse la gestione della ferrovia in accordo con la "Junta Autónoma do Porto de Leixões[2]. La Companhia do Norte, tra le condizioni firmate, aveva il compito di cambiare lo scartamento da de 900 a 1000 mm[2][8].
Della vecchia linea rimangono poche vestigia. Parte del sedime è stato riutilizzato per la costruzione della linea A del Metro do Porto, detta anche "Linha de Matosinhos"[3] inaugurata il 7 dicembre 2002 e prolungata nel 2004.
La precedente Linha de São Gens iniziava dalle cave omonime incrociando ad angolo retto la ferrovia della Póvoa a Senhora da Hora e proseguendo fino al porto. Una connessione, lato Nord, nella stazione di Senhora da Hora collegava le due ferrovie[2]. La linea di Leixões che l'ha sostituita ha mantenuto solo il tratto Matosinhos-Senhora da Hora[2][3].
La ferrovia di Matosinhos fu fatta iniziare dalla stazione di Senhora da Hora terminando nel Porto di Leixões con un percorso di 5700 m[2]; un raccordo fino a Leça da Palmeira riforniva il nuovo porto artificiale di Leixões[10].
Un servizio passeggeri era svolto in connessione con la ferrovia della Póvoa sul percorso Matosinhos-Senhora da Hora-Porto Trindade. Nel 1948 circolavano 15 coppie di treni giornalieri[3].
La linea venne esercita con trazione a vapore fino alla fine per quanto riguarda i treni merci; fanno eccezione i servizi passeggeri svolti con automotrici[11] della serie CP 9300[12].
^abcdefg volume II Silva, Ribeiro, Os comboios de Portugal, Lisbona, Terramar, 2009.
^ Manuel Margarido Tão, Atrelagens: Uma Breve Abordagem Histórica, in O Foguete, vol. 4, n. 13, Entroncamento, Associação de Amigos do Museu Nacional Ferroviário, 2005, p. 38, ISSN 124550 (WC · ACNP).
^(ES) E. Gonzalo, Oporto, una interesante red suburbana de los ferrocarriles del Norte lusitano, in Via Libre, vol. 22, n. 250, Madrid, GIRE, marzo 1985, p. 30.
^ Manuel Margarido Tão, 150 Anos de Material Motor Francês em Portugal, in O Foguete, vol. 4, n. 15, Entroncamento, Associação de Amigos do Museu Nacional Ferroviário, 2005, p. 16, ISSN 124550 (WC · ACNP).
^(ES) Portugal se Esfuerza en la Modernizacion de sus Ferrocarriles, in Via Libre, vol. 16, n. 191, Madrid, Red Nacional de Ferrocarriles Españoles, dicembre 1979, p. 16.
^ Jaime Amaro, Automotoras Allan de Via Estreita - Meio Século de Existência, in O Foguete, vol. 4, n. 13, Entroncamento, Associação de Amigos do Museu Nacional Ferroviário, 2005, p. 8, ISSN 124550 (WC · ACNP).
João Paulo Martins, Madalena Brion, Miguel de Sousa, Maurício Levy, e Óscar Amorim, O Caminho de Ferro Revisitado; O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.