La fata madrina è un personaggio delle fiabe, una fata con poteri magici che agisce da mentore o genitrice per qualcuno, nel ruolo che una vera madrina aveva in molte società.
Nello schema di Propp, la fata madrina è un caso speciale di "donatore".
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le fate madrine sono diventate figure familiari delle fiabe grazie alla popolarità delle fiabe letterarie di Madame d'Aulnoy e altre preziose, oltre a Charles Perrault. Hanno le loro radici nelle figure mitologiche delle Moire, cosa chiara in particolare nella fiaba La bella addormentata, dove le fate madrine decretano il suo fato e sono associate con la filatura.[1]
Generalmente, il protetto di una fata madrina è un principe o una principessa e l'eroe della storia, e la madrina usa la sua magia per aiutarlo. Un esempio è la fata madrina nella fiaba Cenerentola di Perrault, mentre nella versione dei fratelli Grimm la protagonista è aiutata dal fantasma della defunta madre che si manifesta in uno stormo di colombe.[2] Un altro esempio è rappresentato dalle svariate fate madrine che compaiono ne La bella addormentata, che vennero però aggiunte da Perrault, dato che non compaiono nella sua fonte, Sole, Luna e Talia di Giambattista Basile.[3] Anche la Fata dai capelli turchini di Pinocchio prende il ruolo di fata madrina per il protagonista, al punto che a metà racconto si autonominerà sua madre.
Nella cultura moderna
[modifica | modifica wikitesto]- La serie animata Nickelodeon Due fantagenitori, gira attorno alle vicende di un ragazzino che diventa il protetto di due fatine che esaudiranno i suoi desideri. Per quanto chiamati "fantagenitori" nella versione italiana, il nome inglese della loro specie rende chiaro che si trattino di versioni moderne delle fate madrine.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Grant e John Clute, Fairy godmother, in The Encyclopedia of Fantasy, p. 330, ISBN 0-312-19869-8.
- ^ Max Lüthi, Once Upon A Time: On the Nature of Fairy Tales, New York, Frederick Ungar Publishing Co., 1970, p. 60, ISBN 0-8044-2565-5.
- ^ Jane Yolen, Touch Magic, 2000, p. 23, ISBN 0-87483-591-7.
Voci correlate
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