Farrukhan il Giovane | |
---|---|
Reggente di Patashwargar (Tabaristan) | |
In carica | 740/741 – 747/748 |
Predecessore | Dadhburzmihr |
Successore | Khurshid |
Dinastia | Dabuyidi |
Padre | Farrukhan il Grande |
Figli | Al-Bakhtariyya |
Farrukhan il Giovane (in persiano Farrukhan-e Kuchak, noto anche come il Sordo (Korbali)[1]; fl. VIII secolo) fu un nobile membro della dinastia dei Dabuyidi, che esercitò la reggenza sul Tabaristan per conto del nipote Khurshid. Fratello dell'ispahbadh Dadhburzmihr, governò tra il 740/41 e il 747/48.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Farrukhan era il figlio minore di Farrukhan il Grande, primo sovrano (ispahbadh) della dinastia dei Dabuyidi come risulta dalle monete coniate durante il suo regno.[1][2][3] Secondo la tradizione, i Dabuyidi avevano costituito la loro dinastia come regnanti, pressoché indipendenti, del Tabaristan negli anni 640, durante i tumulti avvenuti all'epoca della conquista islamica della Persia e al collasso dell'impero sasanide. Essi pagavano il solo tributo di vassallaggio al califfato arabo, e governarono, nonostante i ripetuti tentativi di invasione da parte dei musulmani, mantenendo la loro autonomia anche in virtù della inaccesibilità del loro territorio.[1][4] Una recente interpretazione delle fonti di P. Pourshariati, comunque, sostiene che Farrakhan il Grande fu colui che effettivamente stabilì il regno della famiglia sopra il Tabaristan, intorno agli anni 670.[5]
Farrukhan il Grande ebbe come successore il figlio maggiore, Dadhburzmihr, che morì nel 740/41. a Lui successe il figlio, Khurshid, che al tempo aveva solo sei anni. Poco prima della sua morte, Dadhburzmihr nominò Farrukhan il Giovane come reggente di Khurshid fino a quando questi non avrebbe raggiunto la maggiore età. Farrukhan regnò sul Tabaristan per i successivi sei anni, anche se ciò non trova riscontro nella monetazione del periodo, poiché le monete riportano il nome di Khurshid dal 741 in poi.[1][2] La reggenza di Farrukhan coincide con i tentativi fatti dai Dabuyidi per rafforzare la loro posizione nei confronti del califfato Omayyade; essi approfittarono delle turbolenze del terza guerra civile islamica per ribellarsi contro il califfo Marwan II, e inviarono un'ambasciata alla cinese Dinastia Tang nel 746, il cui re le riconobbe ("re Hu-lu-ban") come un principe vassallo.[2]
Quando Khurshid divenne maggiorenne, Farrukhan si preparò a lasciare, ma i suoi figli non furono dello stesso avviso e tentarono di usurpare il trono. Il loro complotto fu scopertoo da una schiava, di nome Varmja Haraviya, che avvertì Khurshid. Con l'aiuto dei figli di un cugino, Jushnas, Khurshid sconfisse e fece imprigionare i figli di Farrukhan. Successivamente sposò Varmja Haraviya, mentre i figli di Jushnas ottennero dei posti di rilievo nella corte.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- W. Madelung, The Minor Dynasties of Northern Iran, in R.N. Frye (a cura di), The Cambridge History of Iran, Volume 4: From the Arab Invasion to the Saljuqs, Cambridge, Cambridge University Press, 1975, pp. 198–249, ISBN 978-0-521-20093-6.
- Wilferd Madelung, DABUYIDS, in Ehsan Yarshater (a cura di), Encyclopaedia Iranica, Vol. VI, Fasc. 5, London et al., Routledge & Kegan Paul, 1993, pp. 541–544, ISBN 1-56859-007-5.
- Parvaneh Pourshariati, Decline and Fall of the Sasanian Empire: The Sasanian-Parthian Confederacy and the Arab Conquest of Iran, London and New York, I.B. Tauris, 2008, ISBN 978-1-84511-645-3.
- M. Rekaya, Khurshīd, in The Encyclopedia of Islam, New Edition, Volume V: Khe–Mahi, Leiden and New York, BRILL, 1986, pp. 68–70, ISBN 90-04-07819-3.