Fare Musica | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiana |
Periodicità | Mensile |
Genere | Rock, Punk, Hip Hop, Heavy Metal, Strumenti musicali |
Formato | Magazine |
Fondazione | 1980 |
Sede | Via G. Calderini - Roma |
Editore | Ediscreen srl |
Direttore | Stefano Pistolini |
Fare Musica è stata una rivista musicale nata nel 1980 e attiva fino alla fine degli anni '90, che vedeva come direttore responsabile Stefano Pistolini[1]. La rivista, che inizialmente aveva come sottotitolo Il mensile di musica, musicisti, strumenti musicali (poi modificato in Musicisti & Strumenti), era pensata in primo luogo per i professionisti[1], trattando approfonditamente, fra l'altro, della produzione musicale e dei suoi aspetti tecnici.[2]
Storia di Fare Musica
[modifica | modifica wikitesto]Sul finire degli anni '70 il comparto dell'editoria musicale stava registrando ottimi traguardi di vendite[3]. Fu in questo contesto che Stefano Pistolini, giornalista e musicista con esperienze nella band romana Take four Doses (all'attivo un singolo presente anche nella compilazione Rock '80 uscita nel 1980 per la Cramps Records), ebbe l'intuizione di creare una rivista che si rivolgesse contemporaneamente ad un pubblico di ascoltatori amatoriali e a professionisti del settore, con articoli e interviste incentrate su aspetti piuttosto specifici, ma trattati con linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori[3]. Tra i tanti collaboratori della rivista vi furono nomi come Giancarlo Susanna[4], Dario Salvatori, Leonardo Rossi, Giandomenico Curi, Federico Guglielmi[5], Claudio Malpelli, Giuseppe Cesaro, Armando Gallo, Cesare Andrisano, Daniele Contardo, Diego Meozzi, Maurizio Musi[6].
La rivista fu poi molto attiva nella scoperta e valorizzazione di nuove band italiane, sia producendo musica con un marchio proprio, sia organizzando eventi ed occasioni d'incontro, di cui la più importante fu la manifestazione Indipendenti. Nata nel 1984, la rassegna selezionava tramite giuria un certo numero di artisti ogni anno, procurando loro un circuito di palchi su cui esibirsi e la pubblicazione, in un'apposita raccolta, dei brani vincitori del concorso. Inoltre la prima band classificata si aggiudicava la produzione di un intero album discografico a suo nome. Tra gli artisti (band e solisti) che parteciparono si ricordano Andrea Tich, The Birdmen of Alkatraz, Kim Squad & Dinah Shore Zeekapers, Lonely Boys, Les Antipop, Savage Circle, Squeezers e Go Flamingo!.
La rivista chiuse nel 1999, dopo 18 anni di attività[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Luca De Gennaro, Planet rock: L'ultima rivoluzione, Arcana Editrice, 2016.
- ^ Springsteen Italian Magazine: FARE MUSICA, su pinkcadillacmusic.wordpress.com. URL consultato il 24 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2018).
- ^ a b c Luca Frazzi, 2021 pg. 27
- ^ Pier Vittorio Tondelli, Un weekend postmoderno: Cronache dagli anni Ottanta, Bompiani, 2016.
- ^ Fare Musica °34 su beatlepapers
- ^ Da Fare Musica Anno XVI - #172, Novembre 1995
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Frazzi, Edicola Rock. Riviste musicali italiane, collana Le guide pratiche di RUMORE, Torino, Homework edizioni, 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fare Musica, su stampamusicale.altervista.org.