Facino Tiberga (Saluzzo, XV secolo – Saluzzo, XVI secolo) è stato un letterato italiano, rettore delle scuole di Saluzzo nel 1483, esponente dell'Umanesimo piemontese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Padre o zio del medico Facinotto Tiberga[1], fu rettore delle scuole di Saluzzo nel 1483 e maestro di grammatica fino al 1496. Come afferma lo studioso Vitale, l'ambiente saluzzese aveva visto « nel corso del Quattrocento un'attività umanistica di notevole prestigio, con esponenti quali Antonio Astesano, Bartolomeo Pascali e Facino Tiberga, che avevano saputo dare un contributo onesto e chiaro alla causa degli studia humanitatis »[2][3]. All'Astesano, al Pascali e allo stesso Tiberga, possono essere aggiunti anche Giovanni Gauteri, Urbano Aicardi, Luigi Laurenti e Gian Ludovico Vivaldi.
Facino Tiberga compose varie opere di carattere letterario, tra cui Alexandrum [de Villa Dei] interpretatio ex Prisciano, stampata nel luglio 1479 a spese di Ludovico II di Saluzzo, che aveva chiamato da Torino il tipografo Giovanni Fabri per curarne la stampa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vincenzo Malacarne, Delle opere de'medici, e de'cerusici che nacquero o fiorirono prima del secolo XVI negli stati della real casa di Savoja, Volume 1, Stamperia Reale, Torino 1786, p. 215.
- ^ Aa.Vv. Studi piemontesi, Volume 4, Edizioni 2-5, Centro studi piemontesi, Torino 1975, p. 349.
- ^ A. Vitale-Brovarone, Un maestro umanista saluzzese del Quattrocento, G. G., in Boll. stor.-bibliografico subalpino, LXXIII (1975), pp. 643-654.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Gabotto, Supplemento al Dizionario dei maestri che insegnarono in Piemonte fino al 1500, in Boll. stor.-bibliografico subalpino, XI (1906), p. 135, s.v. Tiberga, Facino;
- G. Vinay, L'umanesimo subalpino nel secolo XV: studi e ricerche, Torino 1935, pp. 115 s.;
- A. Vitale-Brovarone, Un maestro umanista saluzzese del Quattrocento, G. G., in Boll. stor.-bibliografico subalpino, LXXIII (1975), pp. 643-654.