Si tenne dal 14 ottobre 2016 al 13 maggio 2017 tra 20 squadre provenienti da Francia, Inghilterra, Galles, Irlanda, Italia e Scozia nel formato di cinque gironi da quattro squadre ciascuno con passaggio ai quarti della vincitrice di ogni girone più le tre migliori seconde.
Tale edizione vide ai nastri di partenza le sei migliori inglesi, le sei migliori francesi, la miglior classificata per nazione del Pro12 più le tre migliori dello stesso torneo tra quelle non classificate; lo spareggio per determinare la ventesima squadra non si tenne, e in suo luogo fu stabilito che tale posto fosse appannaggio della vincitrice della Challenge Cup 2015-16, che risultò essere il Montpellier[1].
Ad aggiudicarsi il titolo fu, per la seconda volta consecutiva e assoluta, l'ingleseSaracens, che nella finale di Edimburgo sconfisse 28-17 la francese Clermont[2].
Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[3].
Le squadre furono ripartite in cinque gironi da quattro squadre ciascuno[4].
Ai quarti di finale accedettero la prima classificata di ciascuno dei cinque gironi più le tre seconde migliori classificate per punteggio e differenza punti marcati.
Il punteggio ai fini della classifica fu quello a bonus dell'Emisfero Sud, che per ogni partita prevede:
4 punti per la vittoria
2 punti ciascuno per il pareggio
0 punti per la sconfitta
1 punto aggiuntivo per la o le squadre che realizzino almeno 4 mete
1 eventuale punto per la squadra sconfitta con sette o meno punti di scarto.
Le squadre prime classificate, in ordine decrescente di punteggio in classifica e, a parità di esso, di differenza punti marcati/subiti, occuparono i posti del seeding da 1 a 5; le seconde classificate, ordinate secondo lo stesso criterio, i posti dal 6 all'8.
I quarti di finale videro le squadre con il ranking da 1 a 4 affrontare in gara unica sul proprio campo quelle con seeding rispettivamente da 8 a 5 secondo il seguente ordine:
seeding 1 – seeding 8
seeding 4 – seeding 5
seeding 3 – seeding 6
seeding 2 – seeding 7
Le due semifinali furono:
vincitore QF1 – Vincitore QF2
vincitore QF3 – Vincitore QF4
Il regolamento previde che qualora un club di seeding inferiore vincesse il proprio quarto di finale, questi avesse il diritto di disputare la semifinale sul terreno di propria scelta: per esempio, in caso che i due club dei due primi quarti di finale con il seeding più alto (rispettivamente 1 e 4) avessero vinto il proprio incontro, la semifinale si sarebbe disputata normalmente in casa del club con il seeding 1; se invece uno tra i club con il seeding 5 od 8 avesse vinto il proprio quarto di finale, esso avrebbe avuto il vantaggio interno in semifinale; nel caso in cui entrambi i club con seeding 5 od 8 avessero vinto il proprio quarto, il vantaggio del campo interno sarebbe stato del club con il seeding numero 5[4].
Parimenti, per la seconda semifinale, nulla sarebbe cambiato qualora a qualificarsi fossero stati i club con il seeding 3 e 2, con vantaggio interno a quest'ultimo; i club con il seeding 6 e 7 avrebbero avuto il vantaggio della semifinale in casa qualora avessero battuto i propri avversari; in caso questo fosse successo in entrambi gli incontri, allora la squadra di casa in semifinale sarebbe stata la numero 6 del seeding[4].
^abc(EN) Champions Cup Rules, su epcrugby.com, European Professional Club Rugby. URL consultato il 29 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2017).