Eufròsine[1][2] (dal greco gioia e letizia o serena letizia; in greco antico: Εὐφροσύνη?, Euphrosýnē) è una figura della mitologia greca e viene definita dea della Castità.
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]È una delle tre Grazie (mitologia), o Cariti.
Come Aglaia e Talia era figlia di Zeus e della ninfa Eurinome.
In quanto musa, è citata da Ugo Foscolo ne Le Grazie, Inno terzo, Pallade: "E a me un avviso / Eufrosine, cantando / Porge, un avviso che da Febo un giorno / Sotto le palme di Cirene apprese ...".[3]
Viene inoltre rappresentata nella Primavera di Sandro Botticelli insieme alle altre due Grazie e a Venere
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 7 aprile 2018.
- ^ Progetto informatico, realizzazione tecnica, sistemi di backoffice, hosting: Andrea D'Aquino - ad_NOSPAM_@_NOSPAM_netadcom.com, Dizionario d'ortografia e di pronunzia, su dizionario.rai.it. URL consultato il 7 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
- ^ Ugo Foscolo: Le Grazie - edizione Chiarini 1904, su classicitaliani.it. URL consultato il 27 gennaio 2005 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2005).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eufrosine
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Euphrosyne, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Eufrosine, su Theoi Project.