L’estimo legale, secondo la definizione che ne dà Massimo Moncelli,[1] è "quella branca dell’estimo in grado di coniugare i principi, logici e metodologici, che sono alla base del giudizio di stima, con i criteri dettati da specifiche norme di legge".
Di fatto si tratta di un ambito che si basa sulla classica dottrina (postulati e criteri ecc..), per poi sviluppare distinti procedimenti che sono regolati dalle varie leggi, che ne individuano le modalità operative per giungere alla definizione dei diversi valori e indennità.
Si tratta di un novero di attività molto vasto, che raggruppa ambiti regolamentati dalla pubblica amministrazione o da Enti, al fine di stabilire delle regole oggettive in funzione di garanzia per il rispetto di diritti meritevoli di protezione. Gli ambiti interessati sono differenziati e possono essere così riassunti:
- I - Ambiti normati da leggi dello Stato e delle Regioni
- Esproprio per pubblica utilità
- Servitù prediali
- Diritti reali di godimento
- Successioni e divisioni ereditarie
- Condominio e locazioni
- Miglioramenti fondiari
- Usi civici
- Consorzi
- Stima delle acque pubbliche
- II - Ambiti normati da Enti nazionali ed internazionali
- Stime in campo assicurativo
- Stime per la concessione e controllo del credito
In linea generale l’estimo legale si concretizza nell'individuazione delle regole operative, desunte dalle leggi, e nell'applicazione alle stime, che riguardano principalmente limitazioni di diritti, che vengono quantificati con una somma in denaro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Massimo Moncelli, Estimo Legale, Maggioli, 2020.