Episodi mitologici e della storia romana | |
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Autore | Domenico Beccafumi |
Data | 1520-1524 circa |
Tecnica | affreschi |
Ubicazione | Palazzo Bindi Sergardi, Siena |
Episodi mitologici e della storia romana è un ciclo di affreschi di Domenico Beccafumi, databile al 1520-1524 circa e conservato in una salone al primo piano di palazzo Bindi Sergardi di Siena.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La decorazione del salone venne commissionata dalla famiglia Venturi, alleati di Pandolfo Petrucci e già proprietari del palazzo prima degli Agostini e dei Bindi Sergardi. Il ciclo venne visto e descritto ampiamente da Giorgio Vasari, che ne apprezzò soprattutto la capacità di creare edifici in prospettiva.
La datazione si base su caratteri stilistici e oscilla tra il 1520 al 1524 e oltre di qualche anno.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il tema della storia romana ben si confaceva al clima di rievocazione imperiale della signoria del "Magnifico" Petrucci. La decorazione della volta è organizzata attorno a due riquadri centrali, che raffigurano la Contingenza di Scipione e Zeusi che dipinge il ritratto di Elena e che sono incorniciati da bordi dorati che simulano arazzi appesi.
Nel primo episodio Scipione l'Africano rende intatta al fidanzato e alla famiglia una fanciulla giovane e sensuale (è a seno scoperto) che gli era stata offerta come prigioniera di guerra; anzi i beni ai suoi piedi, portati come riscatto, sono da lui restituiti ed offerti come dono di nozze. Nella seconda scena il pittore siracusano Zeusi guarda le donne più belle di Crotone che si spogliano davanti a lui: da ciascuna di esse trarrà il dettaglio più bello con il quale comporrà il ritratto della mitica Elena di Troia per il tempio di Hera. In entrambe le scene è protagonista un raffinato erotismo ottenuto con la rappresentazione di belle fanciulle, il tutto reso magnificente dalla ricchezza cromatica e dalla presenza nello sfondo di paesaggi e architetture fantastiche.
Da questi due riquadri centrali, affiancati e separati da una fascia con lo stemma Venturi di Siena, si staccano poi sei spicchi triangolari, decorati da esagoni con altre scene figurate tra putti e personaggi con tabelle iscritte alla base. Questi rappresentano, in senso antiorario, dalla sinistra della Contingenza di Scipione:
Ci sono poi le vele sopra le lunette, tre nei lati maggiori, due in quelli minori per un totale di dieci. Esse sono decorate da tondi con episodi di storia romana, biblica e della mitologia antica, ciascuno dei quali è incorniciato dalle figure di due eroine e, in alto, da un putto con drappi. Vi sono rappresentati, in senso antiorario, dalla sinistra della Contingenza di Scipione a centro:
Nelle lunette si trovano cataste e trofei d'armi.
Le opere tengono a mente i lavori di Raffaello e Michelangelo visti da poco dall'artista a Roma, ma sfruttano una pittura più veloce e compendiaria tipica del suo stile maturo. L'impagnazione delle scene appare così articolata ma disinvolta, con una spiccata vena narrativa, arricchita da effetti luminosi e cromatici di grande raffinatezza, quali cangiantismi, affondi nel buio e inondazioni luminose.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Maria Francini Ciaranfi, Beccafumi, Sadea Editore/Sansoni, Firenze 1967.
- Marcella Cangioli ed Emily Grassi, Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Firenze e della Toscana, Palombi, Firenze 2012. ISBN 978-88-6060-454-5
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