Le emittenti televisive extraitaliane in lingua italiana sono emittenti che trasmettono in lingua italiana, pur avendo sede all'estero. Nonostante il peso assai ridotto in termini di ascoltatori, hanno avuto grande importanza in Italia negli anni '70, rappresentando l'unica alternativa ai due canali della Rai, allora concessionaria in monopolio del servizio radiotelevisivo italiano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli anni '70
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni '70 le principali emittenti dall'estero in lingua italiana sono Telemontecarlo, la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana e TV Koper-Capodistria, già trasmesse a colori prima dei due canali in bianco e nero della Rai. I quotidiani e i settimanali italiani in questo periodo riportano nelle loro edizioni i palinsesti di TeleCapodistria assieme a Telemontecarlo, alla TV della Svizzera Italiana TSI. Quest'ultima, che trasmette dal vicino Canton Ticino, era perfettamente visibile su buona parte della pianura padana.
Molti sono i volti nuovi della televisione italiana che lavorano in epoche di monopolio per le emittenti estere. Per la Televisione svizzera di lingua italiana lavorano Corrado e Enzo Tortora[1].
Molti dei protagonisti delle televisioni estere in lingua italiana passano poi alle televisioni locali italiane[2].
La Rai fa particolare attenzione a questa concorrenza di trasmissioni in lingua italiana, ma provenienti da altri paesi e invoca l'applicazione delle norme che stabiliscono la riserva in esclusiva allo Stato (e alla Rai per atto di concessione) dei servizi di telecomunicazioni[3]. Molti dei magistrati investiti della questione iniziano l'azione penale ma accolgono la richiesta di investire la Corte Costituzionale sulla questione di legittimità costituzionale della normativa esistente. La Corte con la sentenza 225/1974 accoglie le censure alla normativa che stabilisce il monopolio Rai, stabilendo anche la legalità dei ripetitori situati sul territorio italiano[4].
In conseguenza di detta pronuncia è emanata la nuova disciplina mediante la legge 103/1975, la cosiddetta "legge di riforma".[5] Una successiva sentenza, la 202 del 1976, ammette alle trasmissioni via etere anche le emittenti locali italiane[6], che in tal modo sottraggono pubblico alle emittenti estere.
Gli anni '80
[modifica | modifica wikitesto]Nel frattempo, però la Rai ha perso il monopolio per il sorgere di innumerevoli televisioni locali. Tuttavia ancora negli anni '80, diversi cantautori italiani, non trovando spazio nella televisione italiana, vanno a cantare o a rilasciare interviste alla televisione svizzera.[senza fonte][7]
La disciplina dell'Unione europea
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1989 l'Unione europea emana una direttiva (Televisione senza frontiere)[8] per disciplinare le trasmissioni transfrontaliere[9], ma ormai, per le trasmissioni in lingua italiana, la fase di largo interesse del pubblico televisivo è terminata.
Emittenti televisive italofone fuori dall'Italia
[modifica | modifica wikitesto]Canada
[modifica | modifica wikitesto]Città del Vaticano
[modifica | modifica wikitesto]Francia
[modifica | modifica wikitesto]Lussemburgo
[modifica | modifica wikitesto]Malaysia
[modifica | modifica wikitesto]San Marino
[modifica | modifica wikitesto]Slovenia
[modifica | modifica wikitesto]Stati Uniti
[modifica | modifica wikitesto]Svizzera
[modifica | modifica wikitesto]Emittenti passate
[modifica | modifica wikitesto]- HD Suisse (2007-2012)
- Telemontecarlo (oggi LA7) (1974-2001)
- Sky TG24 USA (2004-2008)
- Video Italia Canada (2005-2007)
- Leonardo World Canada (2005-2007)
- Agon Channel (2014-2015)
- Tele Malta (1976)[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tortora lavora per la televisione svizzera dopo dissapori con la Rai.
- ^ Anche Peppo Sacchi, fondatore di Telebiella, agli albori della nascita delle emittenti locali, lavora per la televisione svizzera.
- ^ (artt. 1 r.d. 8 febbraio 1923, n. 1067; 1 r.d. 27 febbraio 1936, n. 645; 1 d.P.R. 29 marzo 1973, n. 156)
- ^ Consulta OnLine - Sentenza n. 225 del 1974, su giurcost.org. URL consultato il 31 dicembre 2017.
- ^ Legge di riforma Archiviato il 27 aprile 2013 in Internet Archive.
- ^ sentenza 202/76
- ^ Due star della musica italiana, Lucio Battisti e Mina che volontariamente hanno deciso di non apparire più sugli schermi, rilasciano la loro ultima intervista televisiva prima di ritirarsi dalle scene, agli inizi degli anni ottanta, proprio alla Televisione svizzera di lingua italiana.[senza fonte]
- ^ Direttiva 89/552/CEE del Consiglio, del 3 ottobre 1989, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attività televisive
- ^ L'iniziativa è dell'eurodeputato Ettore Andenna, un noto presentatore televisivo che però ha anche una significativa esperienza radiofonica a Radio Montecarlo
- ^ il progetto venne ideato dall'editore Rizzoli, che però venne accusato di concorrenza sleale nei confronti della Rai, che ancora deteneva il monopolio televisivo in quegli anni.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito della comunità radiotelevisiva italofona, su comunitaitalofona.org.
- Sito di San Marino RTV, su sanmarinortv.sm.
- Sito ufficiale di TV Koper-Capodistria, su rtvslo.si.
- Sito ufficiale della RSI, su rsi.ch.
- Centro Televisivo Vaticano, su vatican.va.