Emilio Caizzo | |
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Nascita | Castelmezzano, 15 aprile 1920 |
Morte | Tobruch, 16 maggio 1941 |
Cause della morte | Morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Genio militare |
Specialità | Carristi |
Reparto | XXXII Battaglione Guastatori |
Anni di servizio | 1938-1941 |
Grado | Geniere |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna del Nord Africa |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1] | |
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Emilio Caizzo (Castelmezzano, 15 aprile 1920 – Tobruch, 16 maggio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Castelmezzano, provincia di Potenza, il 15 aprile 1920, figlio di Domenico e Rosa Beneventi.[2][3] All'età di diciotto anni si arruolò volontario nel Regio Esercito, venendo assegnato al 3º Reggimento fanteria carristi in Bologna come aspirante meccanico aggiustatore.[3] Ammalatosi, fu prosciolto dalla ferma volontaria e, richiamato alle armi il 1º febbraio 1940, fu assegnato alla Compagnia Trasmettitori del 21º Reggimento Genio.[4] Un mese dopo chiese di partire per la Libia ed imbarcatosi a Napoli sbarcò il 5 marzo a Bengasi, da dove però dovette rientrare in Italia per malattia per tre mesi in convalescenza.[4] Trasferito il 10 settembre al 12º Reggimento Genio venne a sapere che si cercavano volontari per la Scuola Guastatori di Civitavecchia, ed ottenne di esservi ammesso per frequentare il 2º Corso, iniziato nell’ottobre 1940.[4] Superate le numerose prove e conseguito il brevetto venne assegnato alla 3ª Compagnia “Folgore” ed il 14 gennaio 1941 sbarcò nuovamente in Libia entrando a far parte del XXXII Battaglione Guastatori dove svolse un intenso periodo di addestramento.[4] Il 7 aprile 1941 rimase ferito ad una gamba per l'esplosione di una carica di tritolo.[4] Nel maggio successivo il suo reparto fu impiegato sul fronte di Tobruch, in una missione che aveva come obiettivo la conquista di una postazione nemica.[4] Pur ancora convalescente prese parte all'azione dove rimase ferito diverse volte ma riuscì a piazzare una carica esplosiva sull'obiettivo prima di cadere ucciso alle 0:45 del 16 maggio.[4] Fu successivamente decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 4 agosto 1942.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.675.
- ^ Combattenti Liberazione.
- ^ a b Baldini, Angelini 1991, p.191.
- ^ a b c d e f g h Baldini, Angelini 1991, p.192.
- ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
- ^ Registrato alla Corte dei conti lì 7 ottobre 1942, registro 39 guerra, foglio 79.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 463.
- Gianfranco Baldini e Massimiliano Angelini, L'Arma del Genio, Roma, Rivista Militare, 1991.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Locatelli
- Carmine Lidonnici
- Giorgio Maggi (militare)
- Adalberto Orlando
- Vincenzo Pastore (militare)
- Rocco Polimeni
- Rosario Randazzo
- Leo Todeschini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Caizzo, Emilio, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
- Caizzo, Emilio, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.
- Alberto Alpozzi, 16 Maggio 1941, Tobruch. Emilio Caizzo la prima MOVM dell’Arma del Genio nella Seconda Guerra Mondiale, su Italia Coloniale. URL consultato il 31 marzo 2023.