Beato Emanuele Torras Sais | |
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Religioso e martire | |
Nascita | Sant Martí Vell, 12 febbraio 1915 |
Morte | Barbastro, 13 agosto 1936 (21 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 25 ottobre 1992 |
Santuario principale | Mausoleo dei Martiri nella casa museo dei clarettiani di Barbastro |
Ricorrenza | 13 agosto |
Emanuele Torras Sais C.M.F., in spagnolo Manuel Torras Sais (Sant Martí Vell, 12 febbraio 1915 – Barbastro, 13 agosto 1936), è stato un religioso spagnolo, martirizzato a Barbastro durante la Guerra civile spagnola e venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Sant Martí Vell, in provincia di Gerona. Ad undici anni entrò nel seminario di Barbastro, dove iniziò il tirocinio. Qui incontrò molti altri bambini che stavano intraprendendo gli studi e tra di essi altri undici moriranno martiri.[1] La vita comunitaria gli piaceva molto, amava gli studi umanistici e la compagnia dei confratelli. Si viveva un clima sereno e scandito dalle pratiche di pietà. Il 23 dicembre del 1927 scriveva ai genitori:
«... abbiamo celebrato la novena dell'Immacolata. In quei giorni ci siamo sforzati a migliorare il nostro comportamento per compiacere la Madonna e farla contenta. L'ultimo giorno facemmo la processione nel chiostro, cantando e fermandoci davanti agli altari da noi costruiti.»
Finito il ginnasio dovette attendere un anno per vestire l'abito religioso. Al termine del noviziato emise i voti religiosi il 15 agosto 1931. Era totalmente immerso nell'ideale missionario, si stava preparando con costanza ed impegno. Riusciva bene nel disegno e nella filosofia. In questa materia era solito discutere con gli insegnanti di temi particolarmente complessi, guadagnandosi tra i compagni l'appellativo scherzoso di "filosofino". Ai superiori che esploravano le attitudini in vista della sua destinazione, rispose:
«Mi sento maggiormente portato per l'insegnamento; farò comunque tutto ciò che mi chiederanno.»
Nel luglio del 1936, allo scoppio della guerra civile, il seminario di Barbastro venne assaltato e perquisito dalle milizie anarchiche per cercare delle armi. Insieme agli altri confratelli, Emanuele venne arrestato e rinchiuso nel salone degli atti della scuola dei padri Scolopi. Durante la prigionia, a causa delle privazioni e della paura, lo si sentiva spesso delirare nel sonno. Firmò la lettera di offerta alla Congregazione con queste parole:
«¡Viva Cristo Rey!»
«Viva Cristo Re!»
Insieme a 19 suoi compagni venne fucilato la mattina del 13 agosto sul ciglio di una strada fuori città, fece parte del terzo gruppo di clarettiani di Barbastro che subirono il martirio. I loro corpi sono stati gettati in una fossa comune. [2][3][4]
Dopo la guerra i resti dei martiri furono riesumati e si possono venerare oggi nella cripta della casa museo a Barbastro. Nel 2013 è uscito un film sulla vicenda intitolato "Un Dios prohibido" per la regia di Pablo Moreno.[5]
Culto
[modifica | modifica wikitesto]La beatificazione avvenne a Roma, ad opera di Giovanni Paolo II, il 25 ottobre 1992. La Chiesa cattolica lo ricorda il 13 agosto.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biografia sul sito ufficiale dei martiri clarettiani, su martiresdebarbastro.org. URL consultato l'11/6/2017.
- ^ (ES) Jorge López Teulon, 02:00, il 2 agosto, Cimitero Barbastro, su religionenlibertad.com. URL consultato il 9 gennaio 2016.
- ^ Villegas, Esta es nuestra sangre, p. 333.
- ^ Tullio Vinci, Martiri Clarettiani di Barbastro, p. 180.
- ^ (EN) sito imdb, su imdb.com. URL consultato il 31/12/2016.
- ^ dal sito della Santa Sede, Martirologio Romano, su vatican.va. URL consultato il 26/5/2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Gabriel Campo Villegas, Esta es nuestra sangre, Madrid, Publicaciones claretianas, 1990, ISBN 8-48-642571-9.
- Tullio Vinci, Martiri clarettiani a Barbastro, Roma, Postulazione generale C.M.F, 1992.
- Francesco Husu, Una legione decimata, Roma, Pubblicazioni clarettiane, 1992.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Guerra civile spagnola
- Martiri Clarettiani di Barbastro
- Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emanuele Torras Sais
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Beati Secondino Maria Ortega Garcia e 19 compagni martiri clarettiani, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato l'11 giugno 2017.