Elena Luzzatto, dal 1938 Valentini[1] (Ancona, 30 ottobre 1900 – Roma, 4 novembre 1983), è stata un'architetta italiana, pioniera del razionalismo italiano e prima donna a laurearsi in architettura in Italia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque il 30 ottobre 1900 in una famiglia ebraica ad Ancona da Vittorio Valentini Luzzatto e Anna Gabrielli[2][3], detta Annarella[4], anch'ella architetta. Si iscrisse nel 1921 alla Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma, istituita nel 1919[5] presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", laureandosi nel 1925 con una tesi su un sanatorio nei pressi del lago di Como;[6] fu la prima donna a laurearsi in architettura in Italia e fu seguita due anni dopo dalla madre, che già praticava la professione prima di conseguire tale titolo di studio.[2]
Subito dopo la laurea iniziò a lavorare come libera professionista e un anno dopo fu assunta presso l'Ufficio tecnico del comune di Roma. Dal 1928 al 1934 fu inoltre assistente alla cattedra del professor Vincenzo Fasolo. Come professionista privata ricevette nel 1928 l'incarico di progettare un villino a Ostia per l'allora Sottosegretario di Stato al Ministero delle corporazioni Giuseppe Bottai; sebbene non risulti che il villino sia stato effettivamente realizzato, il suo progetto fu ripreso successivamente da Adalberto Libera per i villini tipo "A" e "B" costruiti sul litorale romano. Sempre a Ostia vinse nel 1932 un bando della ditta Tirrena per la progettazione di alcuni villini, in seguito non realizzati, e nello stesso anno progettò insieme a Ignazio Guidi alcuni edifici per la colonia agricola di Genale, nella Somalia italiana, per l'Unione Agricola Coloniale;[7][8] sempre con Guidi collaborò ad un progetto per una sede dell'Opera nazionale maternità e infanzia nel quartiere Tiburtino.[8] Tra i suoi progetti più imponenti figurarono diversi mercati rionali, realizzati nei quartieri Salario, Primavalle e a Ostia, alcuni edifici residenziali per l'Istituto nazionale per le case degli impiegati statali (INCIS) oltre che il nuovo cimitero Flaminio in zona Prima Porta e il cimitero militare francese a Monte Mario.
Insieme al marito, l'ingegnere Felice Romoli, partecipò a diversi concorsi: presentò un progetto per il nuovo municipio a Pesaro, che fu giudicato "degno di considerazione" ma non sufficientemente monumentale.[8] Nel 1933 la coppia presentò un progetto per un nuovo ospedale a Viterbo, vincendo l'apposito concorso che però non ebbe seguito.[9] I due, insieme all'ingegnere Francesco Muratorio, parteciparono anche ad un concorso nel 1935 per la costruzione di nuovo ospedale a Bolzano, classificandosi al secondo posto dietro quello di Ettore Rossi.[8]
Intorno al 1940, dopo l'emanazione delle leggi razziali fasciste, dovette cambiare il suo cognome da Luzzatto in Valentini per smentire una possibile ascendenza ebraica.[10]
Nel periodo del dopoguerra, tra il 1958 e il 1964, Luzzatto fu a capo della progettazione delle case popolari gestite dall'INA-CASA nel sud Italia e in Sardegna.[11]
Morì a Roma il 4 novembre 1983.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Mercato rionale Nomentano, 1929, Roma, piazza Alessandria (già piazza Principe di Napoli)[12]
- Ospedale (con Felice Romoli), 1935, Viterbo
- Cimitero Flaminio e chiesa di San Michele Arcangelo al Flaminio, 1941, Roma, Strada statale 3 Via Flaminia
- Cimitero militare francese, 1944, Roma, via della Camilluccia
- Mercato coperto Primavalle I, 1954-1955, Roma, via Nicolò Albergati, 12-18[13]
- Mercato rionale di San Fiorenzo, 1955-1956, Ostia, via Rodolfo Grimaldi Casta[14]
- Scuola Contardo Ferrini, 1960, Roma, via di Villa Chigi, 20
- Villa Bentivoglio, 1962, Taormina
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel 1938 in seguito all'emanazione delle leggi razziali fasciste cambiò cognome per smentire una presunta ascendenza ebraica.
- ^ a b Sara Mostaccio, Elena Luzzatto, la prima donna italiana a laurearsi in architettura e pioniera del Razionalismo, in Elle, 3 giugno 2022. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ Verbali della giunta 1935-1940 (PDF), su architettiroma.it, Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma e provincia. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ Luzzatto Gabrielli Annarella, su scienzaa2voci.unibo.it. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ La scuola fu istituita con il R. D. del 31 ottobre 1919 n. 2593
- ^ Elenco dei laureati in architettura nel 1925 in La Facoltà di Architettura di Roma nel suo trentacinquesimo anno di vita: anno accademico 1954-55, a cura di Luigi Vagnetti e Graziella Dall'Osteria, Roma, Facoltà di Architettura, 1955, p. 203
- ^ Luzzatto Valentini Elena, su scienzaa2voci.unibo.it. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ a b c d (EN) Angela Lombardi, Elena Luzzatto Valentini: woman, architect, and public servant in Rome during the first half of the 20th century, maggio 2023. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ La storia dell’Ospedale Grande degli Infermi, da abitazione dei papi a scuola clinica, su tusciaup.com, 1° giugno 2021. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ Il mercato firmato dalla prima architetta italiana, in Roma Capitale, 11 ottobre 2024. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ Progetto Monitor/D, Profilo di Elena Luzzato Valentini.
- ^ Mercato Nomentano, su rerumromanarum.com. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ Laura Francescangeli e Oriana Rispoli (a cura di), La memoria dei mercati. Fonti e documenti sulla storia dell'annona e dei mercati di Roma, Roma, Nuova Eurografica, 2006.
- ^ Mercato di San Fiorenzo ad Ostia, su info.roma.it. URL consultato il 13 ottobre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Katrin Cosseta, Ragione e sentimento dell'abitare: la casa e l'architettura nel pensiero femminile tra le due guerre, collana Storia dell'architettura e della città, Milano, FrancoAngeli, 2000, ISBN 978-88-464-1906-4.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Luzzatto, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Biografia di Elena Luzzatto [collegamento interrotto], su Toponomastica femminile.
- Elena Luzzatto. Una madre dell'architettura italiana, su Tempi e Spazi.
- XVI Municipio, le vie delle donne che vorremmo, su Nuovo Paese Sera (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- Elena Luzzato Valentini, su architettiroma.it.