L'editto di Teodorico (lat. Edictum Theodorici Regis, chiamata anche Lex Romana Ostrogothorum) è una disposizione di legge, databile tra il 493 e il 526, del re Teodorico il Grande degli Ostrogoti, nata per dirimere le controversie tra i goti. L'editto prevedeva anche le eventuali diatribe giuridiche con i Romani. In questo caso veniva designato un magistrato speciale, affiancato da un prudens romano.
L'editto appartiene a pieno diritto alle ordinanze di leges et iura. Il termine edictum si pensa che sia stato utilizzato da Teodorico per richiamare gli antichi editti dei magistrati provinciali o addirittura che fosse il mezzo migliore per far divenire il diritto teodosiano sussidiario.
Il testo, scritto in latino "volgare" è di 154 capitoli, è mancante di inscriptio e subscriptio. Teodorico si è ispirato agli istituti giuridici romani principali, parafrasando pezzi dei Codices Ermogeniano, Gregoriano e delle Pauli sententiae, salvo alcune modifiche quantitative di pene e sanzioni.
La parte di diritto penale occupa 1/3 dell'opera, mentre quella civile è di notevole importanza per la storia della giurisprudenza.
Non si ha la certezza della sua autenticità, poiché al giorno d'oggi possediamo solamente la versione edita dal giurista francese Pierre Pithou nel 1579, inoltre manca qualsiasi riferimento a quest'opera nei testi contemporanei ed anche in quelli seguenti.