Ducato di Carignano | |
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Dati amministrativi | |
Dipendente da | Regno di Francia |
Politica | |
Forma di governo | Ducato |
Nascita | 1662 |
Causa | Creazione ducale di Eugenio Maurizio di Savoia-Soissons da parte di Luigi XIV |
Territorio e popolazione | |
Evoluzione storica | |
Ora parte di | Francia |
Il Ducato di Carignano è un ex ducato francese fondato nel 1662 il cui territorio si trova oggi nell'estremo nord-est delle Ardenne.
Proviene dalla parte del Ducato di Lussemburgo annessa al Regno di Francia in seguito al Trattato dei Pirenei.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Con l'articolo 38 del Trattato dei Pirenei, il re di Spagna Filippo IV cede al re di Francia Luigi XIV parte del ducato di Lussemburgo compresi i prevosti di Thionville, Montmédy, Damvilliers, Yvoy, Chavency e Marville.
Nel 1661[1], Luigi XIV cedette la città e la prepositura di Yvoy ad Eugenio Maurizio di Savoia-Soissons, conte di Soissons e appartenente al ramo cadetto dei Savoia-Carignano.
Nel 1662[2], la prepositura d'Avorio fu elevata a ducato di Carignano e, di conseguenza, Yvoy assume il nome di Carignano.
Nel 1751 il ducato fu messo in vendita. Il duca di Penthièvre, Luigi Giovanni Maria di Borbone, lo acquistò.
Nel 1753, il ducato fu elevato al rango di ducato nobiliare, ma le lettere patenti non furono mai registrate presso il parlamento[3].
Nel 1767, il baliato di Carignan fu eretto a baliato reale, per le cause reali.
Nel 1769, il ducato fu incluso nella dote di Luisa Maria Adelaide di Borbone.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il ducato copriva l'ex prepositura di Yvois, ceduto dal Trattato dei Pirenei.
Lui capì : Auflance, Bièvres, Blagny, Carignan, Hautoy (cense), Charbeaux (oggi, con Puilly, in Puilly-et-Charbeaux), Clémency (oggi, con Matton, in Matton-et-Clémency), Escombres (oggi, Escombres- et-le-Chesnois), La Ferté (oggi La Ferté-sur-Chiers), Fromy, Herbeuval, Linay, Malandry, Margny, Margut, Matton (oggi, con Clémency, Matton-et-Clémency), Messincourt, Mogues, Osnes, Pouru-aux-Bois, Puilly (oggi, con Charbeaux, Puilly-et-Charbeaux), Sachy, Sailly, Sapogne (oggi, Sapogne-sur-Marche), Signy (oggi, Signy-Montlibert), Tremblois (oggi, Tremblois-lès-Carignan), Villers, Les Deux-Villes e Williers.
Duchi di Carignano
[modifica | modifica wikitesto]Casa di Savoia-Carignano (già principi di Carignano in Piemonte)
[modifica | modifica wikitesto]- 1662-1673 : Eugenio-Maurizio di Savoia-Soissons;
- 1673-1702 : Luigi-Tommaso di Savoia-Soissons, figlio del precedente e di Olimpia Mancini;
- ? -1734 : Emanuele-Filiberto-Amedeo di Savoia ;
- 1734-1741 : Vittorio-Amedeo I di Savoia-Carignano, figlio del precedente (+1741).
Il ducato fu venduto dagli eredi di Vittorio-Amedeo in seguito alle riforme finanziarie messe in atto dalla commissione dei visti ma soprattutto a causa della cattiva gestione del dominio. Fu acquistato dal duca di Penthièvre, creditore di Vittorio-Amedeo I, principe di Carignano.
Casa di Borbone-Penthièvre
[modifica | modifica wikitesto]- 1751-1769 : Louis-Jean-Marie de Bourbon, signore del ducato di Carignano. Non istituì mai le lettere patenti del Ducato, preferendo l'istituzione di un baliato reale[3].
Casa d'Orléans
[modifica | modifica wikitesto]- 1769 - rivoluzione : Louis-Philippe d'Orléans (1747-1793), detto Philippe-Égalité durante la rivoluzione
Passò al ramo attraverso il matrimonio con la figlia del duca di Penthièvre, Maria Adelaide di Borbone, la cui dote comprendeva il ducato di Carignano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lettres-patentes portant don de la ville et prévôté d'Yvoy à Eugène-Maurice de Savoie, comte de Soissons, et à ses hoirs successeurs et ayants-cause à toujours. À Fontainebleau au mois de mai 1661. Registré au parlement de Metz le 29 octobre de la même année.
- ^ Lettres-patentes portant érection de la prévôté d'Yvoy et de ses dépendances en duché, sous le nom de Carignan, en faveur d'Eugène-Maurice de Savoie, comte de Soissons. À Saint-Germain-en-Laye, au mois de juillet 1662. Registré au parlement de Metz le 26 du même mois.
- ^ a b Les Bourbon-Penthièvre (1678-1793): Une nébuleuse aristocratique au XVIIIe ..., page 84