Domenico Laschi | |
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Nazionalità | Italia |
Equitazione | |
Specialità | Corse a pelo |
Carriera | |
Palio di Siena | |
Soprannome | Bechino |
Esordio | 2 luglio 1743 (?) Selva |
Ultimo Palio | 17 agosto 1752 (?) Aquila |
Vittorie | 7 (su 10 (?) corse) |
Ultima vittoria | 2 luglio 1752 Chiocciola |
Domenico Laschi detto Bechino (Belforte, 1719 circa – Siena, 14 giugno 1773) è stato un fantino italiano.
Vinse sette volte il Palio di Siena su almeno dieci partecipazioni.[1][2]
Tuttavia, non esiste una documentazione completa che consenta di ricostruirne integralmente le presenze in Piazza del Campo.
Non va confuso con il fantino Domenico Franceschini, noto anch'egli come Bechino, che corse nello stesso periodo.[3] In particolare, è a quest'ultimo che va attribuita la vittoria della carriera del 2 luglio 1748 per il Nicchio, giacché, come accertato dalle ricerche di Orlando Papei, storico del Palio, nell'archivio di tale contrada figura il pagamento effettuato in favore del Franceschini.[4]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]La prima vittoria accertata di Bechino risale al Palio del 2 luglio 1743, allorché difendeva i colori della Selva.
Il 16 agosto 1744 conquistò per la Pantera, in quel momento la "contrada nonna", la "ricorsa" indetta dall'Oca per celebrare la vittoria alla carriera di luglio precedente.[5]
Al 2 luglio 1745 risale la terza vittoria di Bechino, quale fantino della Giraffa. Le cronache riportano come il baio toccato in sorte alla contrada di Provenzano[6] fosse particolarmente veloce, tanto che ad ogni giro usciva di pista alla curva di San Martino (all'epoca non ancora chiusa dagli attuali materassi, installati solo a partire dal 1841),[7] imboccando l'inizio di via del Porrione e costringendo Bechino a ricondurlo sulla lizza: ma, grazie alla speditezza del cavallo che ogni volta riuscì a recuperare il tempo perduto, ciò non gli impedì di vincere il Palio.[8]
Il 2 luglio 1746 Bechino portò alla vittoria per il Valdimontone, centrando poi il quarto successo nel Drago il 16 agosto 1748, allorché superò con una gragnola di nerbate il panterino Ministro.[9]
Il 5 luglio 1750 Bechino vinse di nuovo per la Giraffa, passando a pochi metri dalla conclusione la Tartuca, che aveva condotto la carriera fin dalla mossa.[10]
Un esito analogo si registrò il 2 luglio 1752, quando Bechino, portacolori della Chiocciola, superò all'ultimo giro la favorita Valdimontone,[11] conquistando il suo settimo e ultimo Palio.
L'ultima carriera nella quale sia riportata la partecipazione del Laschi fu il successivo Palio del 16 agosto, dall'esito quanto mai turbolento. Bechino, che correva per l'Aquila sul medesimo cavallo con cui aveva vinto a luglio, era nettamente primo quando, all'altezza del terzo e ultimo Casato, fu fermato da un gruppo di spettatori scesi sulla pista. Sopraggiunse Ministro, fantino della Pantera, che afferrò per le redini il cavallo aquilino e lasciò passare Checchino, il quale vinse per la Torre.
L'Aquila presentò immediatamente ricorso alla competente autorità giudiziaria, ma non riuscì a ottenere il riconoscimento della vittoria, che rimase al rione di Salicotto.[12] Tuttavia, il capo dei facinorosi che avevano fermato Bechino fu condannato a far dipingere a proprie spese un drappellone, che fu consegnato all'Aquila,[13] nonché a pagare di tasca propria a quest'ultima il premio di 40 tolleri previsto per la contrada vincitrice e a Bechino la mancia concordata con l'Aquila in caso di vittoria.[14]
Presenze al Palio di Siena
[modifica | modifica wikitesto]Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.
Palio | Contrada | Cavallo | Note |
---|---|---|---|
2 luglio 1743 | Selva | morello sfacciato dell'oste delle Donzelle | |
16 agosto 1744 | Pantera | morello del Maddali | |
2 luglio 1745 | Giraffa | baio del Bonucci | |
2 luglio 1746 | Valdimontone | sauro di Pietro Giorgi | |
2 luglio 1747 | Torre | baio di Domenico Bambini | |
16 agosto 1748 | Drago | baio oscuro di Pietro Becarelli | |
16 agosto 1749 | Chiocciola | baio | |
5 luglio 1750 | Giraffa | sauro | |
2 luglio 1752 | Chiocciola | sauro dorato di Sebastiano Chiti | |
17 agosto 1752 | Aquila | sauro dorato di Sebastiano Chiti |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Laschi Domenico (Bechino), su Il Palio.org. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ Scheda fantino: Bechino, su Archivio del Palio di Siena. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ Giannelli-Picciafuochi.
- ^ Franceschini Domenico (Bechino II), su Il Palio.org. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ Palio del 16/08/1744, su Archivio del Palio di Siena. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ La Giraffa è anche nota come "contrada di Provenzano", dal nome dell'omonima Chiesa presente nel suo territorio e dalla Piazza antistante l'edificio di culto, dedicata a Provenzano Salvani.
- ^ I materassi di San Martino, su IlPalio.org.
- ^ Comucci.
- ^ Benocci.
- ^ Zazzeroni.
- ^ Zazzeroni, op. cit...
- ^ La Torre è anche nota come "contrada di Salicotto", dal nome della via su cui si affacciano la sede e l'oratorio del rione.
- ^ Luchini, p. 196.
- ^ Zazzeroni, op. cit...
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Walter Benocci, Palio del 16 Agosto 1748, in I Malavolti, n. 66, Siena, Contrada del Drago, dicembre 1999.
- Alberto Comucci, Siena e le sue contrade. Brevi cenni storici, Siena, Betti Editrice, 1994, ISBN 8886417098.
- Enrico Giannelli e Maurizio Picciafuochi, Ora come allora: carriere e fantini dalle origini del Palio ad oggi, Siena, Cantagalli, 2006, ISBN 88-8272-271-6.
- Luca Luchini, Palio XX secolo-Una città fra realtà e leggenda, Siena, Tipografia Senese, 1985. ISBN non esistente
- Antonio Zazzeroni, Le Carriere nel Campo e le feste Senesi dal 1650 al 1914, Siena, Edizioni Periccioli, 1982.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda di Bechino su ilpalio.org, su ilpalio.org.
- Scheda di Bechino su ilpalio.siena.it, su ilpalio.siena.it.