Dolomiti Friulane (Dolomiti d'Oltrepiave) | |
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Cima dei Preti, versante est friulano | |
Continente | Europa |
Stati | Italia |
Catena principale | Prealpi Carniche (nelle Alpi Carniche e della Gail) |
Cima più elevata | Cima dei Preti (2 703 m s.l.m.) |
Le Dolomiti Friulane (dette anche Dolomiti d'Oltre Piave[1] oppure Catena Duranno-Monfalconi-Pramaggiore, Dolomitis furlanis in friulano) sono una serie di gruppi montuosi adiacenti, appartenenti alle Prealpi Carniche, poste a cavallo tra le province di Belluno ad ovest, Udine e Pordenone ad est, inserite nella lista del Patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO il 26 giugno 2009, e al cui interno è istituito il Parco naturale delle Dolomiti Friulane.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La SOIUSA classifica le Dolomiti Friulane come supergruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:
- Grande parte = Alpi Orientali
- Grande settore = Alpi Sud-orientali
- Sezione = Alpi Carniche e della Gail
- Sottosezione = Prealpi Carniche
- Supergruppo = Dolomiti Friulane
- Codice = II/C-33.III-A
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Geograficamente inserite tra l'alto corso del Tagliamento a nord, il corso del torrente Cellina a sud, l'alta val del Piave a ovest e l'alta valle del Meduna a est, si trovano, ad esclusione della parte bellunese, nel territorio del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, a nord del gruppo delle Prealpi Bellunesi (catena Cavallo-Visentin). Il paesaggio predominante è quello caratteristico delle Prealpi Orientali, con vallate strette e lunghe che si addentrano tra vette e torrioni dolomitici: la zona, per via della sua asprezza e severità, è meta privilegiata di escursionisti, alpinisti e semplici amanti della natura.
Suddivisione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la SOIUSA sono suddivise in quattro gruppi e due sottogruppi[2]:
- Gruppo della Cridola (1)
- Gruppo Spalti-Monfalconi (2)
- Monfalconi (2.a)
- Monfalconi di Forni (2.a/a)
- Monfalconi di Cimoliana (2.a/b)
- Monfalconi di Montanaia (2.a/c)
- Spalti di Toro (2.b)
- Monfalconi (2.a)
- Gruppo del Duranno (3)
- Gruppo del Pramaggiore (4)
Scendendo lungo il corso del Piave da nord verso sud troviamo nell'ordine il Gruppo della Cridola, il Gruppo Spalti-Monfalconi ed il Gruppo del Duranno. Ad oriente dei precedenti si colloca il Gruppo del Prammaggiore.
Montagne
[modifica | modifica wikitesto]La cima più alta è la Cima dei Preti (2703 m), mentre altre cime di rilievo sono:
- il monte Duranno (2652 m)
- la Croda Montanaia (2548 m)
- il Monte Cridola (2581 m)
- il Crodon di Giaf (2523 m)
- il Monfalcon di Forni di Sopra (2 453 m)
- il monte Pramaggiore (2479 m)
- la Croda Cimoliana (2408 m)
- il monte Cornaget (2323 m)
- gli Spalti di Toro con la Cima Both (2437 m)
- il Campanile Toro (2345 m)
- il Campanile di Val Montanaia (2173 m)
- il Monte Chiarescons (2168 m)
- il Monte Salta (2039 m)
- il monte Raut (2025 m)
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Scorcio primaverile
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Forcella Scodovacca
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Spalti di Toro e Monfalconi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La denominazione “Oltre-Piave” comprende anche i comuni cadorini limitrofi che fungono da spartiacque tra la Val del Piave e la Valcellina ed il fiume Tagliamento. Entrando nella valle del Piave s'incontra ad esempio il Gruppo del Cridola il cui versante settentrionale appartiene al comune di Lorenzago di Cadore ed oltre la tacca al comune di Forni di Sopra, e più a sud s'incontrano i Monfalconi e gli Spalti di Toro che appartengono anche ai comuni di Pieve e Domegge di Cadore. Originariamente, dal periodo longobardo in poi, il termine Oltre-Piave definiva la suddivisione territoriale (decania) costituita dai paesi cadorini situati alla sinistra idrografica del Piave e comprendeva Vigo di Cadore, Laggio di Cadore, Pelós di Cadore, Pinié di Cadore e Lorenzago di Cadore.
- ^ Tra parentesi sono inseriti i codici SOIUSA dei gruppi e sottogruppi. Si tenga presente che un sottogruppo è ulteriormente suddiviso in settori di sottogruppo e quindi è inserita una nuova lettera nel codice.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005, ISBN 978-88-8068-273-8.